Storie di Calcio

Quando la Pro Patria ne fece 3 al Milan …

GLIEROIDELCALCIO.COM (Pro Patria Museum) – Quando stai perdendo 2-1 a quattro minuti dalla fine e questa sconfitta può farti retrocedere, allora devi sperare di avere in squadra dei veri tigrotti che possano cavare fuori dal cilindro le risorse necessarie per dare il colpo di reni decisivo…è quello che successe in quel 29 maggio alla penultima del campionato 1948-49.

Il mondo calcistico era ancora sconvolto per il terribile schianto di Superga; i fantastici ragazzi del tecnico inglese Lievesley se n’erano andati qualche giorno prima ma avevano comunque vinto il campionato, mentre si faceva sempre più appassionante la lotta per non retrocedere.

La Pro Patria si trovava al terzultimo posto davanti solamente a Modena e Livorno che la seguivano rispettivamente con uno e due punti di svantaggio.

Erano quindi canarini e labronici ad essere virtualmente retrocessi, in quella giornata però i tigrotti avevano un appuntamento molto pesante: dovevano ospitare il Milan del cannoniere Nordhal che, nella giornata precedente, aveva agevolmente superato il Livorno per 2-0.

Non era stata una stagione facile per la Pro Patria, complici gli infortuni di pedine importanti come Cavigioli e Antoniotti ed anche il rendimento mediocre di giocatori come la meteora ungherese Garay.

La partita iniziò comunque bene per i biancoblu, grazie ad una botta da fuori di Angelo Turconi e successivamente i tigrotti davano l’impressione di tenere bene il campo ed amministrare il vantaggio.

Come disse un articolo de “La Stampa”, l’impeto dei bustesi si rivelò un’arma a doppio taglio ed il Milan si portò in vantaggio con Nordhal e Antonini.

I tigrotti ci misero del loro sui gol, perché essi vennero generati da una corta respinta di Fossati e da un passaggio maldestro al portiere di Pastori: lo svantaggio fece sprofondare i biancoblu in piena zona retrocessione.

Anche le condizioni atmosferiche sembravano preludere ad un pomeriggio da tregenda per i colori biancoblu, con un temporale corredato da lampi e tuoni che si abbatté su Busto nel corso del secondo tempo.

Quello che sembrava un dramma a forti tinte (come scrisse il Corriere dello Sport), si trasformò in un trionfo per la Pro Patria grazie ad un tiro di Turconi al 42^ e a Toros che portò definitivamente la Pro in vantaggio quando allo scadere mancavano solamente trenta secondi.

Angelo Rovelli dalle colonne de” Il calcio illustrato” scrisse: “furono quindici minuti indimenticabili. La folla in piedi sotto lo scrosciare della pioggia lanciava il proprio grido d’incitamento” …quindici minuti: il tempo di sprofondare all’inferno e di ritornare vincitori, da veri tigrotti.

Pro Patria Museum

Il museo dedicato alla Pro Patria, inaugurato il 26 ottobre 2014, nasce da un’idea di Andrea Fazzari. Iniziò così nel tempo una ricerca dei cimeli dei "tigrotti" e l’iniziativa incontrò l’entusiastica approvazione dei club organizzati quali il Pro Patria Club, Il Tigrotto e il sito Bustocco nonché quella dei singoli tifosi biancoblu che hanno donato nel tempo i propri oggetti al nascente museo. Grazie all’intervento di Alberto Armiraglio (all’epoca Assessore allo Sport del Comune di Busto Arsizio) venne identificata in una sala dello stadio Carlo Speroni il sito più adatto alla mostra. Il museo è stato diviso è diviso per aree tematiche: la “biglietteria”, dove sono raccolti locandine, manifesti, biglietti e magazine da stadio; lo “spogliatoio”, in cui sono esposte le gloriose maglie a strisce biancoblu; sezione “campo” si evocano e si passano in rassegna i successi biancoblu. All’esterno del museo è stata posizionata un’opera di street art degli Urban Solid, artisti di fama internazionale e originari di Busto, nonché la famosa frase di Bruno Roghi che battezzava “Tigrotti” i giocatori biancoblu.

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