La Penna degli Altri

Ricordando Gianni Mura ad un anno dalla scomparsa

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( IL VENERDI DI REPUBBLICA di Giuseppe Smorto, foto redazione Repubblica ) 

[…] Ora che è passato un anno immobile da quel 21 marzo in cui ci ha lasciati, fra i viaggi sognati quello con Gianni è il più raccontato. Che divertimento e che onore stare accanto a lui, e via a storie senza data, ma piene di luoghi del cuore. […] 

[…] Gianni ha la memoria del brutto. Un cabernet bulgaro a Jambol, una città così così come Saint Etienne, il “triangolo delle Bermude” a Roma dove è vietato andare a cena. Una spaghetteria a Salerno, la notte dopo «La partita della pace», stanco ma felice come nelle gite di scuola, dopo aver organizzato un match fra Comunità ebraica romana e una rappresentanza palestinese: prima di una amichevole della Juve, in un lontano 29 dicembre, alla fine di un mese pieno di violenza e svastiche negli stadi. Gianni scende in campo e premia Baggio. […]

[…]  Gianni non sopporta i veti, i divieti e i proibizionisti. Si accende a Cagliari durante i Mondiali di Italia 90, lo stop agli alcolici, gli hooligan che fanno lo stesso un disastro. Atterra con Paola in un arcipelago da sogno di stretta religione musulmana, niente vino e birra, Gianni dice che non ci tornerà più. Non ama le grandi sale stampa sotto un tendone a cinquanta gradi, dove non si può fumare. […]

[…] Gianni non si stanca mai, gli piace far tardi a parlare, tira fuori la lettera di un lettore pro-Var, la serata si allunga. In realtà si stanca solo quando la partita è brutta, la tappa è noiosa, come se dovesse rimborsare il prezzo del giornale: e allora quando c’è poca corsa lui ci mette la Francia e i suoi girasoli, l’altra estate ce n’erano tanti in Toscana, e io pensavo a lui, e ogni volta sarà così. Gianni diventa un Nebbiolo “Suiveur”, gli amici Gigi e Maria hanno registrato l’etichetta in tutto il mondo, il Tour grande amore lascia una traccia in terra di Langa, 900 bottiglie “Bricco Giubellini” perché conta il pensiero. A lui è intitolata la sala stampa di Santa Maria di Castellabate, un premio in un torneo giovanile di Amatrice, uno spettacolo-monologo di Marco Arturi. Ma quante feste e quante canzoni strozzate, riverrà il tempo. E tu Gianni accompagnaci ancora. […]

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