Una decisione definita crudele per Jannik Sinner (Foto IG @jannik sin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner, dopo la finale del Roland Garros, sorprende tutti: Alcaraz festeggia, lui torna a Sesto Pusteria a bordo di una Panda.
C’è qualcosa di strano, quasi dissonante, in ciò che sta succedendo dopo l’ultima, epica finale del Roland Garros. Mentre il mondo del tennis continua a commentare una delle partite più intense degli ultimi anni, e Carlos Alcaraz si gode i riflettori tra feste, brindisi e selfie, Jannik Sinner ha fatto una scelta che ha spiazzato tifosi e appassionati.
Una decisione che qualcuno ha già definito crudele, o perlomeno sorprendente, e che ha lasciato serpeggiare un certo sconcerto in chi si aspettava di vederlo ancora al centro della scena. Sinner, infatti, è letteralmente sparito dai radar del glamour sportivo subito dopo il match perso contro il giovane fenomeno spagnolo.
La decisione di Jannik Sinner
Nessuna apparizione pubblica, niente eventi mondani, zero partecipazioni a celebrazioni di rito. E non perché non ne avesse il diritto. Al contrario, la sua prestazione al Roland Garros è stata di una qualità talmente alta che il pubblico gli ha tributato rispetto e ammirazione come raramente accade a chi perde una finale. Però Jannik è fatto così. Non ama le luci, non rincorre il clamore, e forse questa volta ha sentito il bisogno di allontanarsi ancora di più.
Ecco cosa sta facendo Sinner dopo il Roland Garros (Foto IG @jannik sin – glieroidelcalcio.com)
E così, mentre Alcaraz festeggiava a ritmo di musica e champagne, lui è stato avvistato a Sesto Pusteria, il suo paese natale. Non in un locale esclusivo, non a bordo di una supercar, ma in una situazione tanto ordinaria quanto inaspettata: faceva benzina alla sua Panda. Sì, una semplice Fiat Panda. E secondo quanto riferito dal sindaco del paese, Sinner era in giro per accompagnare il suo gatto dal veterinario. Uno spaccato di vita che ha il sapore della normalità più autentica, quasi disarmante se paragonato al contesto patinato in cui normalmente vivono gli atleti di quel livello.
A questo punto, come ha scritto anche Dagospia, sorge spontanea una domanda: e se fosse una forma di “autopunizione”? Difficile dirlo con certezza, però lo stesso Sinner ha ammesso, senza mezzi termini, di aver accusato il colpo. La sconfitta contro Alcaraz gli ha lasciato dentro qualcosa di duro da digerire. Così ha scelto di rifugiarsi per qualche giorno nel suo mondo, quello fatto di silenzi, famiglia, ritmi semplici e quotidianità.
Senza ombra di dubbio, è una reazione fuori dagli schemi. In un’epoca dove tutti sembrano voler mostrare il meglio, il massimo, il più brillante, Sinner sceglie il minimo, e forse proprio per questo continua a farsi amare. Certo, i tornei non aspettano e lui lo sa bene. Sta già preparando i prossimi appuntamenti, lontano dai riflettori ma con la stessa fame di sempre. Però il messaggio, seppur silenzioso, è chiaro: prima di essere un numero uno, è un ragazzo vero. E a volte, per ritrovare la testa giusta, serve semplicemente portare il gatto dal veterinario e fare il pieno alla Panda.