Sinner, scoppia la bomba prima della finale: c’entra Alcaraz
Bomb al Roland Garros prima della finale (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Proprio prima della finale del Roland Garros esplode un caso che scuote l’ambiente: il clima è teso, e Jannik Sinner deve restare concentrato.
Non è il solito prepartita. C’è qualcosa nell’aria, un nervosismo strano, un brusio che cresce da ore tra gli addetti ai lavori. Non si tratta di un infortunio, né di un problema organizzativo, ma di qualcosa che tocca nel profondo l’equilibrio psicologico di chi, come Jannik Sinner, sta per giocarsi il trofeo più ambito sulla terra rossa.
I corridoi di Bois de Boulogne si sono fatti improvvisamente più silenziosi, le facce più tese, come se qualcuno avesse svelato un segreto scomodo proprio nel momento meno opportuno. E infatti qualcosa è successo, qualcosa che riguarda molto da vicino il suo rivale più temuto.
Sinner e Alcaraz, cosa succede prima della finale
Non è una dichiarazione qualunque, non è nemmeno la solita frase diplomatica da ex campione che vuole solo rimanere nel giro. Qui si parla di parole pesanti, cariche di significato, arrivate da una voce che nel tennis ha ancora un certo peso. Michael Chang, per capirci, non è uno qualsiasi. È il campione dell’edizione 1989 del Roland Garros, quella entrata nella leggenda anche per le sue lacrime, per quella corsa da ragazzino diventata un simbolo di tenacia e passione.
Sinner e Djokovic abbraccio al Roland Garros (Foto IG @janniksin – glieroidelcalcio.com)
Ebbene, Chang ha parlato. Lo ha fatto al microfono del media serbo SportKlub, lasciando un’intervista che ha immediatamente fatto il giro del circuito. E tra i tanti temi toccati, ovviamente non potevano mancare i due protagonisti assoluti di questa edizione: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Se qualcuno si aspettava parole di equilibrio o complimenti generici, però, rimarrà sorpreso. Perché l’ex tennista americano ha scelto una linea chiara, inequivocabile.
“È incredibile da guardare” ha detto parlando di Alcaraz. “Non solo per il suo talento e la sua prestanza fisica, ma anche per il modo in cui si comporta in campo. Sono contento che riesca a combinare le due cose: integrità e capacità di giocare un tennis da campione dello Slam.” Parole che pesano, che suonano quasi come una presa di posizione netta. E che inevitabilmente arrivano anche alle orecchie di Sinner, proprio quando il margine d’errore si azzera.
Senza ombra di dubbio, Chang non voleva lanciare una provocazione. Ma il messaggio è arrivato forte e chiaro. Carlos Alcaraz è il predestinato, il favorito, l’uomo da battere. E allora tocca a Jannik dimostrare, ancora una volta, che non si vince solo con le aspettative degli altri. Si vince con il tennis, con la testa, con il cuore. La finale è pronta, il campo pure. Adesso, si fa sul serio.