Arte & Società

Storia del Fantacalcio: molto più di un (fanta)gioco

GLIEROIDELCALCIO.COM (Amleto Giannini di Fantamaster.it) – “Mas que un gioco”. Reinterpretando le parole che campeggiano al Camp Nou di Barcellona, il Fantacalcio è più che un semplice gioco.

E’ un “passatempo” (qualche appassionato potrebbe offendersi) che rende il week-end calcistico più appassionante ed avvincente ed è anche un modo per restare in contatto con amici, vicini e lontani, attraverso la consegna di una formazione e non solo.

Ogni sabato, a volte il venerdì, si cerca di schierare l’undici migliore chiedendo aiuto a chiunque, in particolare amici, pagine Facebook e profili Instagram sui consigli fantacalcio, a volte anche ai santi nelle partite fondamentali che possono decidere le sorti di una Lega di Fantacalcio.

Il bello di prendere le sembianze di un allenatore di Serie A, di seguire le vicende dei propri giocatori, di provare ad avere delle intuizioni per schierare la formazione migliore, piace al ragazzino di 13-14 anni così come all’uomo più adulto, il Fantacalcio attira tutti per la sua semplicità, anche se ultimamente, anche grazie alla tecnologia, il livello di difficoltà e realismo è notevolmente aumentato.

Ma com’è nato il Fantacalcio?

Chi ha avuto questa brillante idea?

Riccardo Albini

Tutto ebbe inizio alla fine degli anni 80 quando un giornalista di una rivista di videogiochi, Riccardo Albini, andò negli Usa per un viaggio di lavoro e rimase incuriosito da un libro riguardante il Fantasy Football e il Fantasy Baseball.

L’idea gli piacque molto e decise di esportare questo gioco in Italia applicandolo allo sport più seguito: il calcio.

All’inizio, in pochi si cimentarono e poteva essere considerato un gioco per esperti, in quanto la carta e la penna erano gli unici strumenti per scrivere la formazione, tenere traccia dei punteggi, delle classifiche, etc.

Nel 1994 ci fu la svolta: la Gazzetta dello Sport, dopo un primo rifiuto, iniziò a credere nel Fantacalcio e decise di investire nel progetto vedendo il numero crescente di curiosi pronti a confrontarsi con questo passatempo.

Il successo fu strepitoso: la Rosea si aspettava al massimo 10-15 mila iscritti e, invece, al primo anno ne furono ben 70 mila, un numero impressionante che portò la redazione milanese a spingere maggiormente su questo progetto.

L’idea di Albini divenne realtà e, col passar degli anni, grazie al passaparola (lo strumento di marketing più potente in circolazione) subì un’ulteriore impennata arrivando al milione di fantallenatori nel giro di poco tempo.

Con l’avvento della connessione a Internet veloce e a portata di tutti, il metodo “carta e penna” va gradualmente in pensione (seppur esistono ancora alcuni fantallenatori “conservatori”) per dar spazio alle piattaforme online pensate appositamente per il gioco del fantacalcio.

La Gazzetta scopre di non avere più il monopolio, seppur con i propri inviati e pagellisti continui ad occupare un posto importante nell’assegnazione dei voti fantacalcio, le concorrenti cominciano ad alzare la voce proponendo delle alternative più che valide e sono sempre più agguerrite: FantaMaster, Fantagazzetta, FantaClub (per citarne alcune) hanno rapidamente scalato la vetta occupata in origine dalla redazione di Via Solferino. Ogni sito o app ha la sua particolarità, la sua caratteristica “speciale” che la rende unica, senza considerare gli “affezionati”, ovvero quei fantallenatori che per nessun motivo al mondo deciderebbero di abbandonare la loro piattaforma preferita con la quale hanno un vero e proprio legame affettivo.

Grazie alle tecnologie più recenti, come ad esempio le app per smartphone e il 4G, possiamo dire che, in un mondo sempre più connesso, quel che conta maggiormente è rendere intuitiva la gestione di una Lega di Fantacalcio senza proporre meccanismi troppo complicati che rischiano di ammazzare l’entusiasmo e il piacere di questo gioco. Il fantallenatore medio, in fin dei conti, non vuol perdere tempo con opzioni e regolamenti difficili da capire e vuole semplicemente divertirsi e magari vincere battendo senza pietà amici e parenti.

L’ultima novità: il Voto Statistico

Tra le novità più recenti e interessanti, non si può ignorare il voto statistico, che promette di rappresentare un’autentica rivoluzione nel mondo del Fantacalcio. L’idea è semplice: sostituire, o coadiuvare, i voti dei giornalisti con un voto prodotto da un algoritmo automatico e basato su statistiche e dati oggettivi.

Quali benefici potrebbe portare un’innovazione del genere? Sicuramente è un passo importante verso una valutazione più oggettiva, meno influenzata da fattori soggettivi e discutibili, più equilibrata. Staremo a vedere tra qualche anno cosa ne penseranno i fantallenatori.

Con la stagione appena conclusa, si stacca un attimo la spina in attesa del mese di Agosto quando riprenderà la solita e tanto amata routine calcistica, ma c’è chi non riesce proprio ad aspettare e segue tutte le notizie di mercato per poi arrivare all’asta ben preparato.

Per molti appassionati, giovani o meno giovani, il Fantacalcio ormai è diventato una cosa imprescindibile, non si riesce a stare senza: vorresti prendere una pausa ma per alcuni, è impossibile farne a meno, anche quando è tutto fermo. Forse Albini non si sarebbe mai aspettato un rapporto così morboso tra il gioco e l’utente ma non bisogna spaventarsi di fronte a tutto ciò: è una semplice passione per uno splendido gioco, secondo forse solo al calcio, amato da grandi e piccini.

Redazione

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