La Penna degli Altri

Taffarel, il campione del mondo della Reggiana

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(GOAL.COM di Renato Maisani – Foto WIKIPEDIA)

Goal.com, nel 26esimo anniversario della finale di Pasadena, dedica un articolo al Brasile ed al suo portiere, quel Taffarel arrivato in Italia nel ’90. Ecco un estratto.

[…] C’è Roby Baggio, a testa china e con le mani sui fianchi. Ha appena fallito il calcio di rigore che ha spento il sogno della Nazionale di Arrigo Sacchi. Proprio lui, il trascinatore di quell’Italia ai Mondiali di Usa ’94 ha toccato l’ultimo pallone di quel Campionato del Mondo, spedendolo alle stelle e consegnando il titolo al Brasile. Imprevedibile, il destino.

Ma Baggio non è l’unico protagonista di quella foto. Davanti a lui, in ginocchio e con le dita protese verso il cielo, c’è il portiere della Seleçao. Lo conosciamo bene noi italiani, del resto… è il portiere della Reggiana!

Proprio così: Claudio André Taffarel, all’epoca dei fatti 28enne, difendeva la porta della Reggiana e, proprio da calciatore granata, ha vinto il Campionato del Mondo.

[…] Nell’estate del 1990 […] il Parma, appena promosso in Serie A, gli mette gli occhi addosso. […] La società di Calisto Tanzi decide di pescare proprio da Italia ’90 i suoi tre stranieri per la prima stagione in Serie A di quella che sarà un’era illuminata e vincente: si tratta di George Grun, difensore del Belgio, Tomas Brolin, attaccante della Svezia e, appunto, Claudio Taffarel, saracinesca del Brasile.

[…] Nelle prime due stagioni in Emilia, Taffarel non salta nemmeno una partita di campionato: 68 presenze su 68 gare disputate dal Parma. Un intoccabile. L’anno successivo, però, […] la sua avventura a Parma sembra finita e, con Usa ’94 alle porte, Taffarel non può permettersi un altro anno senza giocare. E così, senza pensarci troppo, accetta il trasferimento alla Reggiana.

[…] Ai Mondiali, come detto, il Brasile trionferà e Taffarel rimarrà per sempre co-protagonista della foto della quale Roby Baggio avrebbe sicuramente fatto a meno.

[…] La Reggiana vorrebbe trattenerlo, lui – dopo 4 anni – si sente legatissimo all’Italia e all’Emilia Romagna. Poche settimane dopo essersi laureato Campione del Mondo, Taffarel decide persino di giocare qualche partita con la squadra della parrocchia, a Reggio, peraltro nel ruolo di attaccante. Indossa la numero 10 della squadra del Preziosissimo Sangue ed anche fuori dai pali fa la sua figura. Del resto, è pur sempre brasiliano.

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