La Penna degli Altri

Un Triestina – Udinese da un triste epilogo

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L’8 febbraio del 1984 Triestina e Udinese giocano il match d’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia. La partita finisce 0 a 0 ma questa partita passa alla storia per un motivo tragico.

Altro calcio oggi racconta questo triste episodio successo alla fine del match tra le due squadre che ha portato alla morte di un giovane tifoso Stefano Furlan.

Ecco alcuni estratti:

“[…] In realtà i tifosi presenti dichiararono che furono soprattutto le cariche della polizia a creare confusione in una situazione che appariva tutto sommato tranquilla.

Purtroppo quel pomeriggio accade una tragedia, che a distanza di quasi quarant’anni non è stata mai del tutto chiarita.

Stefano Furlan era un tifoso ventenne della Triestina, un ragazzo che frequentava abitualmente la curva ed era attaccatissimo alla sua città.

Furlan dopo la fine della partita si avviò verso la sua Fiat 128 parcheggiata nelle vicinanze, non aveva preso parte ad alcun tipo di scontro. Era un bravo ragazzo, grande tifoso di curva, ma completamente lontano dalle dinamiche della violenza.[…]”

Quel giorno il servizio d’ordine allo stadio non era stato affidato ad ufficiali, ma agli inesperti allievi della scuola di polizia. Quest’ultimi notarono Stefano vicino alla sua auto con la sciarpa degli ultras della Triestina e iniziarono a picchiarlo selvaggiamente sia con i manganelli che a mani nude. Il motivo di questo intervento delle forze dell’ordine? Non si è mai capito. Furlan subito dopo fu portato in questura e nella stessa giornata fu rilasciato.

[…]“Ho rivisto mio figlio alle ore 21, quando ha aperto la porta era stralunato, pallido. La giacca era diventata uno straccio, aveva le lacrime agli occhi. Mamma, sono stato picchiato, mi diceva, un poliziotto mi ha dato una manganellata sulla testa, poi in questura schiaffi, pugni e calci. Conosco Stefano, non è un violento, gli ho subito creduto. Non stava bene e andò subito a letto”.

Durante la notte le condizioni di salute di Stefano Furlan peggiorarono rapidamente e il ventenne triestino fu ricoverato. In breve tempo entrò in coma. I medici rilevarono diverse gravi fratture craniche, che dopo venti giorni di agonia provocarono la sua morte. Era il primo marzo del 1984.

In seguito la curva dello stadio Nereo Rocco di Trieste fu dedicata proprio a Stefano Furlan. Ancora oggi i ragazzi della curva Furlan organizzano giornate del ricordo per non dimenticare un tifoso triestino che perse la vita a soli vent’anni in modo profondamente ingiusto.[…]

altrocalcio.com

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