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Ottobre 1980, il mese che cambiò la carriera di Franco Selvaggi

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia) – Se all’apice della carriera sei il pupillo di uno come Gigi Riva significa che hai talento, molto. La storia di Franco Selvaggi è legata a doppio filo a quel Mondiale del 1982, il mitico Mondiale spagnolo che ci consegnò una attesissima Coppa del Mondo.

Una squadra incredibilmente forte, quella di Bearzot, costruita su un blocco di giocatori che aveva strabiliato durante il torneo del 1978, quello vinto dall’Argentina sotto il controllo militare. Un gruppo coeso, deriso da gran parte del giornalismo sportivo dell’epoca, ma deciso a portare a casa un trionfo che mancava dal 1938. Accanto ai vari Scirea, Zoff, Conti e Paolo Rossi, in quel caldo mese iberico c’era anche Franco Selvaggi da Pomarico, Basilicata; un calciatore dalla storia particolare, diventato campione in quei cinque anni sulle rive dello Ionio, in quella Taranto sfortunata che sfiorerà la Serie A proprio quando in squadra c’era una della coppie d’attacco più forti che il calcio italiano abbia mai visto, quella formata da lui e dal mitico Erasmo Iacovone.

Nell’Ottobre del 1980 Selvaggi è un punto fermo del Cagliari, dopo i 12 gol realizzati nel campionato precedente. La maturità è raggiunta ed inizia ad accorgersi di lui quel grande scopritore di talenti di Azeglio Vicini, plasmatore di giocatori dal grande futuro in quella sua Nazionale U21 che guiderà per dieci anni. Il 10 Ottobre di quell’anno, il “fuori quota” lucano cambierà, forse, la storia della sua carriera. Una prestazione sontuosa, in casa del Lussemburgo, condita da una doppietta e da un palo.

La Gazzetta dello Sport del giorno successivo titolerà: “Selvaggi incanta anche Bearzot”.

Il vecio, da buon friulano con le spalle larghe e con la saggezza del veterano, commenterà con disinvoltura la prestazione del cagliaritano, limitandosi a un “A 27 anni non è troppo vecchio, quindi ha ancora le sue possibilità”.

Passano diciannove giorni, è il 29 Ottobre e gli azzurrini giocano un’altra amichevole contro i pari grado spagnoli guidati da Luisito Suarez. Tutti aspettano Franco e l’attaccante non si fa attendere. Grandi giocate e grande intensità fino al minuto ’88, quando uno scontro fortuito con un difensore spagnolo gli causa un trauma cranico e lo costringe in ospedale.

Poco male. L’Ottobre di Franco Selvaggi ha già segnato il suo futuro. Sono bastate due partite a Bearzot per capire che quello scattante attaccante col baffetto potrà essere il degno sostituto di Pablito Rossi, il numero 9 da aspettare a tutti i costi in vista del Mundial.

“Ti tengo d’occhio, preparati”: poche ma profetiche parole.

Vai alla video intervista a Franco Selvaggi

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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