Arte & Società

“Chi l’ha visto questo gol?” … la nascita della Moviola in un giorno del ’67

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“Io mi auguro che la ripresa televisiva confermi la validità della rete”

(Avvocato Prisco)

In tempi di VAR portata all’accesso e di discussioni senza fine nei salotti pseudo-calcistici, è bene ricordare una data fondamentale nella storia del calcio italiano. Il 22 Ottobre del 1967 si gioca il derby d’andata del massimo campionato nazionale. Da una parte l’Inter di Herrera, leggermente “arrugginita” rispetto al biennio d’oro ’64, ’65; dall’altra il Milan di Rocco, compagine partita con la convinzione di poter vincere la serie A.

Lo Stadio San Siro, gremito in ogni ordine di posto, assiste estasiato a uno dei tanti derby dei mitici ’60, quelli delle sfide epocali tra Mazzola e Rivera. A mezz’ora dalla fine, dopo un primo tempo finito a reti inviolate, la triangolazione tra Mazzola e Benitez porta quest’ultimo a realizzare la rete dell’1-0 in favore dei nerazzurri. Tutto finito? Non ancora. Da quel gol sono passati appena dieci minuti quando la discesa di Golin produce una palla centrale sulla quale si getta il piede fatato del Golden Boy alessandrino. Ne esce un tiro di controbalzo che sbatte sulla traversa e poi sulla linea. Il pubblico meneghino rimane impietrito, con lo sguardo rivolto verso l’arbitro D’Agostini. Per il direttore di gara, dopo un momento d’esitazione, è gol. Sarà il caso che darà il materiale indispensabile per la nascita della moviola. Nella Domenica Sportiva di quella sera, infatti, i giovani Sassi e Vitaletti esaminano i filmati al rallentatore, alla ricerca di un dettaglio utile per svelare l’arcano. Sarà lo stesso Carlo Sassi a notare (come anche molti fotografi a bordo campo) una piccola nuvoletta bianca, alzarsi subito dopo il tocco del pallone sul terreno di gioco. Probabilmente la sfera aveva preso in pieno la linea di gesso e, quindi, non l’aveva superata completamente.

Quello sarà il primo caso di gol non gol esaminato con i mezzi televisivi, soltanto un anno dopo la rete di Hurst nella finalissima mondiale di Wembley.

Il punto di svolta che porterà, molti decenni dopo, alla necessità dell’introduzione della tecnologia.

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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