Storie di Calcio

Alberto Di Chiara e la meravigliosa doppietta in A del 14 Gennaio 1996

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“Fiori, nel respingere lontano dalla porta, ha la grande sfortuna di trovare l’ex ala sinistra Di Chiara che infila con una coordinazione da manuale”

Il lessico colorato, del sempre originale Pier Paolo Cattozzi, racconta l’ennesima giornata da primato del Parma di Scala.

E’ il 14 Gennaio del 1996 e gli emiliani inseguono l’invincibile corazzata Milan, tornata alla ribalta dopo una stagione sottotono. Al Tardini arriva il Cagliari del sempre verde Trapattoni, avversario di tutto rispetto, messo in campo con la maestria del pensiero all’italiana. Nonostante le buone premesse, però, Oliveira e compagni non riusciranno ad impensierire il fortino difeso da Bucci, soprattutto in una giornata nella quale spicca la stella del giovane Cannavaro, assolutamente devastante in anticipo.

Sarà una gara quasi a senso unico, una gara che rimarrà soprattutto nei ricordi di un talentoso numero 3, dal sinistro esplosivo e chirurgico. Quel terzino, con un grande passato da ala, si chiama Alberto e di cognome fa Di Chiara. E’ passato dalla mitica Roma degli anni ’80 e dal Lecce che quella Roma l’aveva punita appena dieci anni prima.

L’istrionico Lazaroni, nel periodo  fiorentino, lo aveva trasformato in un terzino d’attacco, sul modello dei giocatori di fascia brasiliani. Lui non si era lasciato sfuggire l’occasione, diventando un portento quasi al pari di Maldini e raggiungendo livelli altissimi anche in Nazionale.

Di Chiara la ricorderà per molto tempo quella 17esima giornata. La sua prima doppietta in Serie A. E che doppietta.

Il primo gol lo sigla con un sinistro secco e di prima intenzione, dopo una respinta laterale del bravissimo Fiori. Quel tiro andrà ad infilarsi quasi sotto il sette.

Il secondo gol è un capolavoro di atletismo e tecnica. La partenza è dalla trequarti avversaria, lo slalom verso l’interno. Due difensori saltati e una prateria che si chiama area di rigore. Il tiro è calibrato e forte, quanto basta per piegare le mani dell’estremo difensore rossoblu.

Sarà la sua gloria personale, nella stagione che lo vedrà lasciare l’Emilia alla volta del Perugia.

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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