Storie di Calcio

10 Ottobre 1990: Milan e Sampdoria giocano la finale d’andata della Supercoppa Europea

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia) – L’estate del 1990 aveva portato con sé le lacrime delle Notti Magiche, terminate con la disperazione azzurra e con la gioia della Germania di Beckenbauer. Quella stagione, che portava al Mondiale italiano, aveva consacrato la supremazia del calcio italiano, vittorioso in tre competizioni internazionali e ormai lanciato verso una “tirannia” che si sarebbe prolungata per tutto il decennio a venire. In un contesto così competitivo, accanto allo strapotere del Milan di Sacchi, nasceva la stella della Sampdoria di Vujadin Boskov, squadra assemblata in un triennio e composta da calciatori affamati di successo. Accanto al duo d’attacco Vialli – Mancini c’era un portiere fenomenale come Gianluca Pagliuca, una difesa granitica nella quale spiccava Moreno Mannini ed un centrocampo omogeneo con individualità come il russo Mychajlyčenko.

Proprio il biondo sovietico, il 10 Ottobre di quell’anno, sarà uno dei protagonisti della finale d’andata della Supercoppa Europea tra i blucerchiati e i rossoneri.

La competizione metteva di fronte i vincitori della Coppa delle Coppe e della Coppa dei Campioni. L’Anderlecht ed il Benfica erano state le vittime nelle rispettive finali, colpite da due riccioluti: l’italiano Vialli e l’olandese Rijkaard.

Quel giorno, in uno Stadio Marassi gremito, lo spettacolo non si fece pregare. Continui capovolgimenti di fronte, giocate di classe e incursioni senza palla in puro stile sacchiano. La Sampdoria, che poi dominerà la Coppa dei Campioni 1992 perdendola in finale contro il Barcellona, metterà sul campo la prima vera prova di forza di una stagione che la condurrà allo storico scudetto. Nessun timore reverenziale contro i dominatori del mondo ed un vantaggio meritato su incursione del russo dalle gambe lunghe. Mychajlyčenko porterà in vantaggio i ragazzi del presidente Mantovani con un esterno sinistro sotto misura, contro un Milan privo di Van Basten che si salverà soltanto grazie ad un bolide al volo del solito Evani, l’uomo delle finali.

L’incontro terminerà 1-1, con almeno 4 palle gol di marchia doriana salvate dall’ottimo Pazzagli su un giovanissimo Marco Branca.

 

 

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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