La Penna degli Altri

Franco Baresi: “Mondiale ’94? Era la mia ultima occasione … ne sono uscito comunque vincente”

Bellissima intervista di Sandro Neri a Franco Baresi, attuale vicepresidente onorario del Milan, tra i più grandi difensori della storia del calcio mondiale, al suo attivo 6 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane, 3 Coppe dei Campioni, 3 Supercoppe Europee e 2 Coppe Intercontinentali, con il Milan dal 1977 al 1997, per ben 15 stagioni come capitano.

Di seguito un piccolo estratto delle parole del grande Campione…

“[…] Ho perso i genitori molto presto, ho dovuto lottare duramente. Però ho avuto fortuna. La fortuna di incontrare le persone giuste”

A partire dal parroco del paese

“Don Piero Gabella, che ha 82 anni e ho rincontrato da poco, è un costruttore di sogni. Aveva capito che spingere i ragazzi a coltivare la propria passione li avrebbe portati a un risultato. II suo oratorio, a Travagliato, provincia di Brescia, era una fucina di talenti… “

Sul rigore sbagliato a Pasadena, il 17 luglio del 1994 …

“La delusione è stata tanta. Ma oggi so cosa ho fatto: da quel mondiale, che era la mia ultima occasione, sono uscito comunque vincente. Ho giocato reduce da un brutto infortunio. Dopo la scivolata e il menisco rotto, i giornali avevano titolato: Usa, addio Baresi. E invece alla finale ero in campo. Ancora oggi la gente mi chiede: come è stato possibile? Dietro un’impresa riuscita, è la risposta, ci sono tutte le prove dure che servono a fortificarsi. In Brasile oggi sono famoso quasi come in Italia”

La “rivalità” con il fratello Beppe …

“ … quando ci si incontrava in campo era emozione pura. Alla vigilia ci scherzavamo sopra e si scommetteva pure: chi vinceva, pagava. Anche per rincuorare l’altro”

Franco Baresi e la scelta di rimanere al Milan dopo la retrocessione …

“Quella scelta ha fortificato il mio rapporto col Milan. Sembrava l’anno peggiore, si è rivelato quello della mia rinascita. Sono diventato capitano, ho incontrato quella che da 35 anni è mia moglie”

Poi alcuni pensieri su gli incontri al Milan … si parte da Gianni Rivera …

“Ero giovanissimo, mi ha svezzato. Ho cercato di copiare da lui, di vedere come si muoveva. Parlava pochissimo, ma quando lo faceva era ascoltato da tutti”

Arrigo Sacchi … “Un grande innovatore. Ci ha insegnato l’importanza dell’allenamento. Ha l’ambizione della vittoria, ma è attento a trasmettere professionalità e senso di responsabilità. II concetto è: vinci, ma puoi durare e vincere ancora se hai basi solide”

E per finire su Silvio Berlusconi …

“Il motore di tutto. Da presidente del Milan ha dato organizzazione, trasmesso entusiasmo e convinzione. A Milanello l’aspettavamo sempre con trepidazione. Appena sentivamo l’elicottero che si avvicinava, ci preparavamo per accoglierlo al meglio. E lui ricambiava queste attenzioni trasmettendoci carica. È il suo carattere”

Il Resto del Carlino – La Nazione – Il Giorno di Sandro Neri

Redazione

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