Alle radici della storia degli azzurri ovvero breve viaggio tra stendardi e gagliardetti

Scambio di gagliardetti prima della partita Austria – Italia giocata nel 1913

Incominciamo illustrando il quinquennio che inizia dalla partita inaugurale giocata nel 1910 fino a quella contro la Svizzera del 31 gennaio 1915, l’ultima prima della Guerra Mondiale. Un totale di diciannove partite, prevalentemente amichevoli, ad eccezione di quelle relative ai Giochi Olimpici del 1912. 

La cartolina raffigurante il primo undici azzurro del 1910

Attribuire un anno all’inizio dello scambio dei gagliardetti tra i capitani è impresa davvero ardua. Vuoi per la difficoltà di reperire documentazione appropriata – basti pensare che della prima partita degli azzurri non è stata mai pubblicata alcuna immagine – ma anche per il fatto che nelle prime partite della nazionale la “cerimonia” dei saluti era spesso contrassegnata dallo scambio di un omaggio floreale ovvero da una semplice stretta di mano. 

Per una testimonianza che attesti lo scambio di gagliardetti occorre scorrere avanti nel tempo ed arrivare alla quattordicesima partita degli azzurri giocata il 15 giugno 1913 contro l’Austria. Fatto salvo smentite, quella potrebbe essere stata la circostanza in cui per la prima volta l’Italia scambiò dei gagliardetti. Scendiamo ora nei dettagli. 

La prima cosa da precisare è che l’Italia non consegnò all’Austria un gagliardetto bensì uno stendardo tricolore su cui s’intravede, al di sopra dello stemma Savoia, il ricamo Austria. È verosimile che sullo stendardo nazionale siano stati, pertanto, apposti i dettagli relativi dell’incontro. Altro aspetto originale è che il capitano azzurro Milano I (giocatore della Pro Vercelli) non consegna lo stendardo al suo corrispettivo bensì al Commissario Tecnico austriaco Hugo Meisl. Gli austriaci, invece, consegnarono un bellissimo gagliardetto di foggia triangolare che al centro sembra riportare l’aquila austriaca sormontata dalla sigla della federazione calcistica austriaca e con il basso la scritta “Wien” località dove ebbe luogo l’incontro.

Italia e Austria schierata prima dell’avvio dell’incontro del 1913

Passano sei mesi ed Italia ed Austria si ritrovano nuovamente di fronte questa volta in Italia presso l’Arena Civica di Milano, l’11 gennaio 1914. Questa volta l’Italia non consegna lo stendardo nazionale ma uno splendido gagliardetto triangolare a sfondo tricolore.

Fossati I, capitano azzurro, saluta un dirigente austriaco prima dello scambio dei gagliardetti
Gli azzurri schierati prima dell’inizio della gara contro l’Austria

Due immagini danno testimonianza sui saluti precedenti l’incontro e sui rispettivi gagliardetti/labari. Nella prima è significativo evidenziare come il nostro capitano, prima dello scambio dei rispettivi vessilli, saluti il C.T. Hugo Meisl (di spalle nella foto). Nella seconda immagine, invece, il gagliardetto azzurro è tra le mani del nostro C.T. Meazza, segno evidente che non era ancora diffusa la consuetudine che a tenere, oltre che scambiare il gagliardetto, fosse il capitano. E a proposito del capitano Virgilio Fossati un altro aneddoto che lega le sorti sportive con quelle della Grande Guerra. Nel 1915, dopo aver giocato ulteriori quattro gare in azzurro, Fossati (giocatore dell’Inter) rispose alla chiamata alle armi e partì per il fronte. Non tornò più a casa poiché morì, in maniera eroica, sul Carso nel 1916 meritando la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Le foto dell’articolo sono tratte da “Storia illustrata della Nazionale di calcio” edita, nel 1952, dal settimanale “Il calcio illustrato”.

Marco Cianfanelli

Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.

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