[…] Alberto Malesani […] veronese (quartiere San Michele Extra), classe 1954, una breve e poco affascinante carriera da centrocampista intelligente ma lento, la serie D come massimo traguardo ed una spiccata capacità di leggere tatticamente le partite e che in poco tempo lo portano prima a guidare la primavera del Chievo e poi la prima squadra. Il Chievo 1993-94 vince a sorpresa la serie C1 ed approda per la prima volta in serie B, […] Malesani gioca con un offensivo 3-4-3, i calciatori (blocco storico della serie C) seguono il tecnico, soffrono un po’ ma alla fine in tre stagioni riescono ad ottenere sempre la salvezza, tranquilla quella del 94-95, più complessa quella dell’anno successivo, addirittura scontata quella della stagione 96-97 quando il Chievo chiude il campionato perfino al settimo posto.

[…] Nell’estate del 1997 lo chiama la Fiorentina che deve sostituire Claudio Ranieri: è l’esordio in serie A, per molti meritato dopo le ottime annate alla guida del Chievo. Il debutto è da sogno: 31 agosto 1997, stadio Friuli di Udine, la Fiorentina vince per 3-2 con tripletta di Gabriel Batistuta, il gol decisivo l’argentino lo segna al 90′ con una rovesciata da antologia e Malesani, calzoncini corti e polo a mezze maniche, corre insieme ai suoi giocatori sotto la curva viola, come uno qualsiasi. Il gesto viene apprezzato dai tifosi, meno da una parte della stampa che inizia a dipingere l’allenatore veneto come troppo eccentrico, più passionale e folkloristico che bravo. E invece Malesani è bravo, conduce una buona Fiorentina al quinto posto in classifica che vale la qualificazione Uefa, e ai successi di San Siro contro il Milan e in casa (3-0) contro la Juventus campione d’Italia. A Firenze lo difendono tifoseria e giocatori, non il presidente Cecchi Gori col quale l’allenatore inizia ad avere battibecchi e […] decide già ad aprile di accordarsi col Parma per la stagione 1998-99. […]

[…] in Emilia, il tecnico veronese vive l’annata più gloriosa della sua carriera, vincendo Coppa Uefa (ad oggi l’ultima italiana a vincere la manifestazione) e Coppa Italia, e piazzandosi al quarto posto in campionato. La famiglia Tanzi chiedeva lo scudetto, il Parma 98-99 è stato probabilmente il più forte della storia, ma la stagione non è certo negativa. Già dall’estate del 1999, però, attorno a Malesani aleggiano critiche: si, va bene aver vinto le due coppe, ma in campionato così e così; si, il Parma gioca bene ma è discontinuo; si, Malesani è bravo ma c’è di meglio. Ad agosto i gialloblu vincono pure la Supercoppa Italiana battendo 2-1 a San Siro il Milan campione d’Italia, ma poi non superano i preliminari di Coppa Campioni, eliminati dagli scozzesi dei Rangers; e giù altre critiche a Malesani. […]

L’8 gennaio 2001, dopo il ko interno del Parma contro la Reggina (0-2) ed una violenta contestazione di una parte del pubblico del Tardini, Malesani viene esonerato e congedato da Tanzi con il ringraziamento per i trofei vinti, ma anche con la delusione per non aver mai lottato per vincere il campionato e non essersi affezionato alla città e alla gente come accaduto a Firenze.

Da qui inizia il declino inesorabile di un allenatore che nell’estate del 2001 è ancora uno dei più apprezzati in Italia. […]

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Mediapolitika.com – Marco Milan

 

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