Storie di Calcio

29 Aprile 1990: il secondo scudetto del Napoli di Maradona

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(GLIEROIDELCALCIO.COM di Andrea Gioia)

Sono le 17.47 del 29 Aprile 1990.

Lo scenario è lo stadio San Paolo di Napoli. 

Gli spettatori sono 70.000, almeno quelli dichiarati sui referti. 

Le squadre entrambe azzurre.

L’arbitro Sguizzato decreta la fine della partita con un triplice fischio, coperto subito dal boato del pubblico.

Il Napoli di Maradona ha vinto il suo secondo scudetto….ma in pochi immaginano che sarà l’ultimo per molti anni.

Quella partita, giocata contro una Lazio ferma a metà classifica ma indomita e tenace, corona un’epopea calcistica iniziata nel 1984, quando al presidente Ferlaino riesce l’impossibile opera di portare, ai piedi del Vesuvio, un giocatore che aveva strabiliato mezzo mondo. Un argentino tecnicamente superlativo che avrebbe rappresentato la voce e la speranza di rivalsa per un intero popolo.

Una sorta di Masaniello moderno.

Maradona, quel 29 Aprile di 30 anni fa, si limita a pennellare un cross perfetto per la testa dell’impetuoso stopper Baroni. 

1-0, un risultato striminzito ma che basta ad assicurare la vittoria sul filo di lana ai danni del Milan di Sacchi, dopo una cavalcata che si prolungava da Settembre. 

In mezzo, la seconda Fatal Verona rossonera, probabilmente decisiva per quel campionato, la partita alla fine della quale il mitico Luigi Necco ebbe a dire: “la Traviata, dalla Scala, a Milano, ha chiamato e il Napoli ha risposto”.

Quel Napoli era pieno di campioni ma aveva finito un ciclo.

Lo sapevano i giocatori, lo sapeva la società (che cercava di scacciare via le voci di mercato che vedevano l’asso sudamericano corteggiato dall’Olimpique Marsiglia), lo sapeva la Nazionale Argentina venuta al completo ad assistere al match e, naturalmente, lo sapeva soprattutto Diego.

Forse non lo aveva capito la stampa, che immaginava ancora un futuro lucente per Bigon e la sua truppa azzurra.

La Gazzetta dello Sport, nelle parole del suo direttore Cannavò, all’indomani della vittoria tesseva le lodi partenopee definendo il Napoli una società in grado di “ricucire difficili rapporti interni e addirittura strappi tra la squadra ed il pubblico….con un presidente dalle filosofie semplici, allergico ai gesti spettacolo, imbattibile tra i fili spinati”.

A quella squadra va data la lode di aver dimostrato di meritare quel campionato, soprattutto per la caparbietà con la quale aveva saputo sconfiggere, ai punti, pretendenti molto agguerrite.

Forse non era il Napoli del primo, indimenticabile, scudetto; forse tecnicamente era inferiore; forse c’era più consapevolezza ma meno fame. Sicuramente era un Napoli più operaio e atleticamente impeccabile.

Quel 29 Aprile del 1990, Napoli divenne “un bivacco consumato sopra pietre nobili”, come la definì il giornalista Gregori inviato dalla Gazzetta dello Sport a documentare la festa.

I napoletani si lasciarono trascinare, inconsapevolmente beffati dal momento.

Pensarono ad una rivincita di coppa con il Real Madrid, ma pochi mesi dopo si “scontrarono” con il palo dello Spartak Mosca.

L’incantesimo con Maradona si spezzò quel romantico pomeriggio di quella speciale primavera pre-mondiale.

Napoli – Lazio fece da cornice alla fine, non ufficiale, della più grande storia d’amore tra un calciatore ed una città.

Nonostante questo, quel giorno “il fracasso aveva la meglio sulla poesia, che pure si affacciava in certi canti gridati a piena gola con l’impronta di antichi stornelli e il suono di vecchi strumenti come i putipù, il triccheballacche, lo scetavaiasse. Ciascuno diventava attore e mimo tra mille maschere di strada. Nei gorghi di quell’avventura collettiva il dolore e l’infamia sparivano. C’era solo la gioia pura, incandescente, luminosa, a volte cieca. Dovunque si udiva l’urlo di trionfo lanciato a piena gola. Dai vicoli uscivano rivoli umani, invadendo le piazze. Le grandi strade erano paralizzate in una sarabanda travolgente” (La Gazzetta dello Sport, 29 Aprile 90).

 

FORMAZIONI

NAPOLI:

Giuliani, Ferrara, Francini, Crippa, Alemao, Baroni, Corradini, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale.

LAZIO:

Fiori, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Piscedda, Bertoni, Marchegiani, Amarildo, Sclosa, Sosa

ARBITRO:

Sguizzato

MARCATORE:

Baroni (Napoli) 

 

Vai al video di quella partita

 

Foto VESUVIOLIVE.IT

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