Storie di Calcio

17 Novembre 1985: il Pisa del presidentissimo Anconetani vince la Mitropa Cup

GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“Io credo che il calcio renda tante arrabbiature e tante rinunzie. Se questa è una rendita, io sono ricchissimo”

Il 17 Novembre del 1985, il sogno di un presidente passionale e verace diventava realtà. Il Pisa di Romeo Anconetani vinceva il suo primo trofeo internazionale, dopo una finalissima giocata in casa contro gli ungheresi del Debrecen.

Quel quadrangolare, ospitato nello splendido palcoscenico dell’Arena Garibaldi, consegnava l’antica Mitropa Cup ad un collettivo fatto di giocatori emergenti, tenuti insieme dalla sapienza tattica di Vincenzo Guerini, il baffuto allenatore lombardo che aveva iniziato a farsi conoscere con la meravigliosa Fiorentina dei giovani.

Lo spettacolo organizzativo di Anconetani era cominciato con la scena naif di un pallone posato al centro del campo da un paracadutista ingaggiato per l’occasione. Soltanto l’ultima trovata di una tre giorni fatta di recuperi lampo, di giocatori e coppe. Il trofeo argenteo (dimenticato dalla dirigenza del Rjieka che avrebbe dovuto condurlo in Italia), infatti, era stato materialmente prelevato da Ettore Anconetani al confine con la Jugoslavia  e portato fino in Toscana in tempo per la finalissima; Berggreen aveva preso due aerei dopo la conquista della qualificazione mondiale con la sua Danimarca; Baldieri, fresco azzurro, aveva dovuto salire su un volo privato, prenotato solo per lui dal presidentissimo, che lo avrebbe “scortato” fino allo stadio direttamente da Linate.

Il Pisa, quel giorno, vincerà per due reti a zero, grazie all’opportunismo di Colantuono e alla splendida serpentina di Volpecina, trasformata in gol dal biondo Wim Kieft.

Sarà la vittoria del progetto e dell’idea di un signore triestino dall’animo buono e dai modi vulcanici, capace di costruire un metodo che porterà una piccola squadra di provincia alla conquista di un trofeo internazionale e alla permanenza, per 6 stagioni, nella mitica Serie A degli anni ’80.

Una storia di calcio dal sapore romantico. Una storia di un calcio andato ormai perduto.

Il titolo dedicato da La Gazzetta dello Sport al trionfo nerazzurro

Andrea Gioia

Classe '83, viaggiatore instancabile ed amante del calcio e dello sport tutto. Una Laurea in Comunicazione, una tesi sul linguaggio giornalistico sportivo degli anni '80 ed una passione per il collezionismo, soprattutto quello inerente la nazionale italiana. Alla sua attività turistica, associa collaborazioni con giornali del mondo travel. Testata preferita: GLIEROIDELCALCIO.COM"

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