La Penna degli Altri

Se la memoria di Pablito viene presa in ostaggio

Published

on

[…] i primi a ribellarsi all’idea di uno “Stadio Paolo Rossi” sono stati i tifosi di Roma e Lazio. Per loro, in particolar modo quelli più accesi, apparirebbe intollerabile l’intitolazione a un campione che non ha mai avuto alcun tipo di rapporto con le due società. Foglia di fico per nascondere un’ovvietà imbarazzante, per chiunque conosca anche superficialmente il mondo del calcio romano: sarebbe impossibile trovare un nome legato all’una o all’altra parte, su cui far convergere il favore di entrambe le tifoserie. Immaginate come potrebbe essere accolta la proposta di intitolare lo stadio a Giorgio Chinaglia o a Francesco Totti […]

[…] Gli oppositori all’intitolazione a ‘Pablito’ citano l’esempio dello stadio San Paolo di Napoli, recentemente ribattezzato “Diego Armando Maradona” dopo la scomparsa del fuoriclasse argentino. Annotazione priva di fondamento, considerato che l’Olimpico è l’unico impianto italiano che possa avvicinarsi al concetto di “National Stadium” di Wembley, lo stadio londinese storicamente consacrato alla Nazionale, come vera e propria casa della selezione azzurra. Fare paragoni fra l’Olimpico e altri stadi italiani appare quantomeno fuorviante, pur senza voler citare il lampante caso di Milano, dove lo stadio di San Siro è intitolato a Giuseppe Meazza. […]

Che questo stesso rispetto non venga riservato a Paolo Rossi è innanzitutto triste per chiunque abbia avuto il privilegio di vivere l’irripetibile cavalcata del Mundial ’82. Per chi non c’era è difficile comprendere la portata della gioia collettiva vissuta dal Paese esattamente quarant’anni fa. […]

Tutto questo senza Paolo Rossi non sarebbe avvenuto. […] questo evidentemente non basta a convincere chi ha una concezione dello sport legata solo a campanili trasformati in bandiere identitarie […]

La Ragione Diego de la Vega

Vai all’articolo originale

più letti

Exit mobile version