le pillole di antonio capotosto

1 aprile…

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto)

Fucecchio, la terra di Indro Montanelli. Concittadino del grande giornalista, Manrico Guerrieri, nato il 1°aprile 1922. Cinque presenze in Serie A con la Lucchese e diverse partite tra i cadetti anche con Empoli e Prato.

E oggi avrebbe compiuto ottant’anni Gabriele Guizzo, due apparizioni nel massimo campionato con il Venezia e 49 gettoni in B tra il club lagunare e la Reggina.

Taglia invece il traguardo dei settanta Mauro Di Cicco, che nel torneo cadetto è sceso in campo 302 volte tra Spal, Palermo e Pescara. E con i rosanero è stato finalista di Coppa Italia contro la Juventus nel 1979. E’ poi tornato nel capoluogo siciliano come vice di Bortolo Mutti.

Abbiamo citato all’inizio Indro Montanelli: il 1°aprile 2012 si spegneva a quasi novant’anni Antonio Ghirelli, direttore (anche) di Tuttosport e Corriere dello Sport. “Nel calcio, che rappresentava il piatto forte del suo giornale, egli cercava tutti i contenuti non solo tecnici ma anche umani che i protagonisti sapevano proporre e raccontare”, scriveva Sergio Neri dopo la sua scomparsa.

Quando la sua città di preparava a festeggiare lo storico scudetto lui lasciava la direzione del Tg2 ma l’11 maggio 1987 il Corriere dello Sport ospitò un suo pezzo. Qualche riga: “La festa popolare che ha salutato a Napoli l’impresa della squadra partenopea è servita comunque a dimostrare ancora una volta quale immenso tesoro di energie, di umanità e di fantasia sia nascosto tra le miserie e le angosce della città”.

Nel 1994 fece un articolo sul Guerin Sportivo dopo la positività di Maradona al Mondiale statunitense e riproposte in uno speciale sul ‘Pibe de oro’ della storica rivista aggiornata dopo la sua morte: “Anche se il campionissimo argentino regalasse a me quelle piccantissime rivelazioni, io gli risponderei lo stesso che la verità ultima, la verità più umana sulle maledette pastiglie di Daniel Cerroni, è un’altra. Perché sono matematicamente sicuro, e lo direi a Diego tra una margherita e un bicchiere di Gragnano, che lui quelle pastiglie non le ha prese per curarsi il raffreddore, per dimagrire e neppure per drogarsi. Quelle dannate pastiglie, le ha prese semplicemente perché lui, Diego Armando Maradona, il più grande artista del calcio dopo Di Stefano e Pelé, non sa, non può rassegnarsi al tramonto. Per lui lasciare il calcio, rinunciare al gol, perdere in un’eco lontanissima il grido d’amore della folla, spegnersi senza gloria, è peggio che morire”.

P.S. Antonio Ghirelli da Napoli era nato il 10 maggio…

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