le pillole di antonio capotosto

25 Agosto 1941: nascono Mariolino Corso, Angelo Domenghini e Ludwig Muller

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Era forse destino che (lo scorso anno) Mario Corso dovesse andarsene prima di Inter-Sampdoria. Vi era infatti il club blucerchiato a San Siro quando il ‘Sinistro di Dio’ esordì in A, il 23 novembre 1958. Il primo gol nella massima serie arrivò la settimana successiva a Bologna. Con i nerazzurri conquistò otto titoli. Delle sue realizzazioni principali si ricordano quella decisiva all’Independiente nello spareggio della Coppa Intercontinentale ’64 e il gol del vantaggio nella semifinale di ritorno contro il Liverpool nella famosa semifinale di ritorno in Coppa Campioni con il classico calcio di punizione a ‘foglia morta’. Non va dimenticata la rete nel derby di ritorno del 7 marzo ’71, quando aprì le marcature: in quella stagione dell’undicesimo scudetto del Biscione vinto in rimonta sul Diavolo e della ‘tabella’ (…) Mariolino divenne il trascinatore dei nerazzurri affidati a Giovanni Invernizzi, subentrato a Heriberto Herrera dopo la stracittadina d’andata. L’ultima partita in Serie A è datata 19 maggio 1974, con la maglia del Genoa di fronte al Napoli: cinque anni dopo sarà lui l’allenatore del ‘Ciuccio’ a vincere l’unico campionato Primavera della squadra partenopea.  Il 25 agosto 2021 avrebbe compiuto ottant’anni. Era nato lo stesso giorno e lo stesso anno di Ludwig Muller, che i tifosi nerazzurri di lungo… corso (scusate il gioco di parole) ricordano nelle sfide contro il Borussia Monchengladbach nella Coppa Campioni 1971-’72. Il 25 agosto 1941 ha dato i natali anche ad Angelo Domenghini: bergamasco di Lallio, nel ’63 fu decisivo con una tripletta in finale per la coccarda tricolore dell’Atalanta. Anche lui ha fatto parte della ‘Grande Inter’ (vi arrivava nel ’64) e nella storia del calcio italiano è ricordato anche come uno dei protagonisti dello scudetto del Cagliari. Nella prima finale dell’Europeo ’68 annullò il vantaggio della Jugoslavia e nell’ultimo atto di Mexico ’70 fu l’ultimo azzurro a tirare indietro la gamba.

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