Storie di Calcio

6 maggio 1970 – La Coppa dei Campioni va al Feyenoord

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Dopo un primo decennio di dominio latino, con la conquista della più prestigiosa competizione per club europei da parte di squadre spagnole, portoghesi e italiane, nella seconda metà degli anni Sessanta ci fu l’ingresso, tra i vincitori, di un paio di club britannici: Celtic e Manchester United.

Il 1970, invece, segna l’apertura di un ciclo olandese, sull’asse Rotterdam/Amsterdam con la vittoria del Feyenoord seguita, nei tre anni seguenti, dalla conquista del trofeo da parte dell’Ajax di Krol, Neeskens e Cruijff.

Il successo in quella edizione di Coppa Campioni della squadra di Rotterdam era passato per le eliminazioni del Reykjavik, del Milan (detentore del trofeo) sconfitto uno a zero all’andata e due a zero al ritorno, del Vorwärts Berlino e del Legia Varsavia.

Gli scozzesi invece erano arrivati alla sfida di San Siro col Feyenoord in virtù delle vittorie sul Basilea (zero a zero all’andata e due a zero al ritorno), Benfica (due vittorie per tre a zero), Fiorentina e Leeds.

Nella finale del 1970, tra Celtic e Feyenoord, arbitrata da Concetto Lo Bello, gli scozzesi si erano portati in vantaggio intorno alla mezz’ora del primo tempo, grazie a un gol di punizione tirato da Gemmel: un tiro potente di destro, da una distanza di poco fuori dal limite dell’area. Tiro che era passato in mezzo alla barriera e aveva sorpreso il portiere della squadra olandese sulla propria sinistra.

Poco dopo, al 32′, era giunto il pareggio della squadra di Rotterdam, con un colpo di testa di Israel, a conclusione di una prolungata azione che aveva visto la palla rimpallare tre o quattro volte di testa da un giocatore scozzese ad un olandese.

Riguardando le immagini di repertorio, dell’intera partita, a me era sembrato risultasse una maggiore capacità di azione corale e offensiva degli olandesi che, in particolare agivano sulla fascia sinistra. Da lì erano partite alcune azioni pericolose del Feyenoord nel primo tempo, grazie ad una serie di incursioni dell’ala sinistra Moulijn. Sempre da quella fascia, nel secondo tempo, sarebbe nata un’azione terminata con un tiro di Hasil finito sul palo della porta scozzese, con il numero uno del Celtic che era ormai fuori causa.

Questa mia impressione, di una superiorità olandese, esce rafforzata dalla lettura delle   dichiarazioni   del   dopo partita, di Johnstone, ala destra   scozzese che riconosce il merito degli avversari e la loro capacità di avere saputo imporsi a centrocampo.

Comunque, alla fine del tempo regolamentare, il risultato era rimasto sull’uno a uno, e il Feyenoord riuscì ad assicurarsi la vittoria, solo a pochi minuti dal termine dei tempi supplementari, con un grande gol in mezza rovesciata di Kindvall, giocatore svedese in forza alla squadra di Rotterdam.

Per quanto riguarda la valutazione dei singoli, in virtù di un maggiore gioco di squadra, sono sicuramente degne di nota le prestazioni di quasi tutti i giocatori olandesi: il libero Israel nonché capitano della squadra, il terzino sinistro Van Duivenbode; Hasil, mediano di qualità;  e ancora Van Hanegem, un interno sinistro, con funzioni di regia che Aldo Bardelli (in un suo articolo sulla Gazzetta) paragona a Mario Corso, mentre Malcom Munro, nell’Evening Times attribuisce a Van Hanegem lo status di uomo partita e calciatore dal controllo di palla impressionante. Poi, sempre a proposito degli olandesi, anche Wery, ala destra molto veloce.

Il prezioso tagliando della partita (Collezione Matteo Melodia)

Infine va ovviamente ricordato Ove Kindvall che, lo stesso Aldo Bardelli definisce “un attaccante molto dotato, risoluto nelle conclusioni, coraggioso e intraprendente […] ha giocato una splendida partita, con straordinari vertici di rendimento nel primo tempo regolamentare e nel secondo supplementare, concluso con la rete della vittoria messa a segno al termine di una magnifica azione personale, ammirevole e sorprendente, anche perché realizzata dopo una dura fatica di due ore […] Kindvall possiede uno scatto bruciante ed una notevole velocità progressiva, un fisico compatto e resistente alle più rudi sollecitazioni agonistiche, una semplicità di azione sconcertante, doti di recupero ammirevoli e infine una ragguardevole elevazione.  Contro il Celtic si è liberato sovente in area, sprecando anche qualche palla-gol (ma dopo proiezioni offensive mozzafiato), sfiorando altre volte il successo, segnando infine una rete indimenticabile”.

In effetti, a proposito del coraggio e della generosità di Kindvalll, in alcuni frangenti del match lo si vede riuscire a tenere palla attorniato da quattro scozzesi.

Un’ultima annotazione sull’estrema correttezza del match, sottolineata dall’autorevole giudizio di Concetto Lo Bello che, nel post-partita, ricordava come  i  giocatori  non  avessero mai giocato con cattiveria, intervenendo sempre sulla palla e mai sull’uomo.

foto di copertina wikipedia

IL TABELLINO

Milano, 6 maggio 1970. Ore 21.00. Stadio San Siro. Spettatori 52.886 spettatori, per un incasso di lire 137.194.000.

Marcatori: 29′ (0-1) Gemmell (Celtic); 31′ (1-1) Israel (Feyenoord); 116′ (2-1) Kindvall (Feyenoord)

Arbitro: Concetto Lo Bello (Italia)

Feyenoord. Graafland; Romeijn (Franwdens dal 106′), Israël, Laseroms, Van Duivenbode; Hasil, Jansen, Wery, Kindvall, Van Hanegem Moulijn

Allenatore: Ernst Happel

Celtic. Williams; Hay, Gemmel, Murdoch, McNeill, Brogan; Johnstone, Wallace, Hughes, Auld (Connelly dal 77′), Lennox

Allenatore: Jock Stein

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