La Penna degli Altri

8 ottobre, auguri Zorro Boban. Una vita vissuta al massimo

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LAGIORNATASPORTIVA.IT (Daniele Errera) – “Quando viene a Sky Sport, parte dalla sua casa, a Zagabria. Parte con la sua four-wheel drive e non ascolta musica di radio, ma nelle cuffiette si sente La Divina Commedia di Dante Alighieri”. Boban non è mai stato una personalità nella norma, parola di Federico Buffa.

Zvonimir Boban è come dire Gennaro Esposito a Napoli”, afferma lo storico telecronista di Radio d’Istria, Sergio Tavcar. Perché ha questo nome, Boban? Perché tra il 1074 e 1089, quindi circa nove secoli prima che nascesse, Demetrius Zvonimir era il re dei Croati, appartenente alla dinastia dei Trpimorovic. A lui viene attribuita la nascita della Croazia. A lui e alla sua dinastia. Il re era popolarissimo nei Balcani: espanse il regno, favorì la riforma gregoriana del Paese e abolì la schiavitù. Il nome quindi viene tramandato nei tempi.

Ma Boban non è così banale. Molti croati si chiamano Zvonimir. Boban ha qualcosa in più: il sangue persiano. In Croazia infatti vi è un’enclave persiana che si stabilì tanto tempo prima lungo la costa della Dalmazia. Molto probabilmente fu quel sangue che corre a spingerlo ad attaccare quel poliziotto. Il 13 maggio 1990 si giocava uno dei classici calcistici della Jugoslavia: Dinamo Zagabria – Stella Rossa. Spirano venti di guerra e sugli spalti i Bad Blue Boys croati se le danno di santa ragione con gli Eroi serbi, guidati da Arkan, la tigre. La partita non si sarebbe mai giocata e passò alla storia anche grazie ad un calcio che Boban rifilò ad un poliziotto serbo. O meglio, il calciatore pensava fosse serbo, ma era un bosniaco di religione musulmana. Squalifica lunghissima.

Boban decide così di saltare al di qua dell’ex cortina di ferro ed arriva in Italia. Arrigo Sacchi lo vuole al Milan, ma per una serie di ragioni si incontreranno solo nel 1996, al secondo ritorno del ‘profeta di Fusignano’ a Milanello. La stagione 1991-1992 Boban la gioca al Bari, poi, vincendo le resistenze di Fabio Capello arriva al Milan. Boban è una mezzapunta anarchica, libera di creare. Il tecnico di Pieris lo sposta in mediana, accanto ad Albertini. Schemi rigidissimi. Boban apprende ed esegue. Cosa che meno diligentemente fa Savicevic, altro campione proveniente dai Balcani. Entrambi sono protagonisti della vittoria del Milan sul Dream Team del Barcellona ad Atene 1994.

Boban passò altri anni al Milan, chiudendo l’esperienza in rossonero nel 2001. Quella giocata, perché poi nel mondo del calcio lo ascoltiamo spesso e volentieri ai microfoni delle emittenti sportive . Ed è sempre un piacere. Buon compleanno, Zorro Boban !

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