Storie di Calcio

Bierhoff e l’arrivo all’Inter

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

“E’ un attaccante alla Skuhravy”

Uno dei migliori attaccanti stranieri nella storia della Serie A. Più di 100 gol nell’eldorado del calcio e la fama di miglior colpitore di testa del mondo. Sul finire degli anni ’90, la favola di Oliver Bierhoff travalica i confini germanici e si insinua in un calcio europeo sempre più proiettato verso il futuro. Quel ragazzone biondo dagli occhi grandi, dopo la gavetta durata quasi un decennio e un Europeo vinto da protagonista inaspettato, riesce nell’impossibile proposito di conquistare anche i giudici più scettici.

Lo scudetto del Milan di Zaccheroni, arrivato in modo rocambolesco, dopo una rincorsa durata tutto il campionato, finisce per consacrare un percorso netto fatto di meravigliosi anni friulani, con la maglia bianconera dell’Udinese cucita addosso.

Ma l’arrivo nel Bel Paese del numero 20 di Karlsruhe, nonostante la gloria futura, passò attraverso i nemici storici del suo Milan; l’Inter di Pellegrini, nel Giugno di 30 anni fa, decise di accaparrarsi un giocatore dalle prospettive molto interessanti, reduce dai 23 gol nel campionato austriaco segnati con la casacca dell’Austria Salisburgo. Niente male per un 23enne alto 1.91.

500 milioni e la prospettiva di giocare poco, o forse mai. Quinto tedesco della truppa nerazzurra.

Alla fine verrà ceduto in prestito all’Ascoli del mitico Rozzi. Nelle Marche, sanguigne e formatrici, passerà cinque anni fantastici conditi da 48 reti in 117 presenze, un titolo di capocannoniere in B e un altro di vice, nel 1993/94.

Il passaggio interista del tedesco milanista, una chicca per intenditori che si concretizzava un giorno di 30 anni fa.

 

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