Lookman-Inter, svolta improvvisa: decide Pio Esposito - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Lookman-Inter, svolta improvvisa: decide Pio Esposito - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Ademola Lookman è stato il tormentone estivo in casa Inter, ma nessuno avrebbe mai immginato che Pio Esposito potesse decidere la svolta nell’affare.
L’estate dell’Inter era cominciata con un’idea chiara: rinforzare il reparto offensivo con un profilo capace di spezzare le partite, garantire imprevedibilità e ampliare le soluzioni nella trequarti. E in quel momento, il nome che più di ogni altro rispondeva a questa identità era quello di Ademola Lookman. L’attaccante dell’Atalanta, reduce da stagioni ad alto rendimento e da una crescita ormai stabilizzata, era stato individuato come il tassello ideale per aggiungere profondità e gol alla squadra che Cristian Chivu stava ereditando e modellando. La trattativa, come noto, si era sviluppata rapidamente: l’Inter aveva sondato il terreno, aveva alzato la posta più volte, aveva trovato disponibilità nel giocatore. Ma la rigidità dell’Atalanta, la valutazione mai scesa sotto i 50 milioni complessivi e i tempi stretti del mercato avevano finito per erigere un muro invalicabile.
In quei giorni, tra attese e rilanci, sembrava che la mancata acquisizione di Lookman potesse trasformarsi nel principale rimpianto della sessione. Un rimpianto potenzialmente pesante, considerando l’importanza che un giocatore del genere avrebbe avuto in termini di profondità dell’organico. Eppure, con il passare delle settimane, il quadro si è ribaltato. La crescita di Pio Esposito, inizialmente osservata con prudenza e poi con sempre maggiore convinzione, ha modificato non solo le rotazioni del reparto offensivo, ma anche la percezione dell’operazione Lookman. L’attaccante classe 2005 ha mostrato personalità, applicazione e una maturità tattica inattesa a questa età. In pratica, l’Inter non sta vivendo quel senso di incompiuto che spesso segue le trattative sfumate: Lookman non è arrivato, ma nessuno – né nell’ambiente né nello spogliatoio – sta realmente rimpiangendo quell’occasione.
A distanza di mesi, il direttore sportivo Piero Ausilio ha ricostruito con lucidità il perché di uno degli affari più discussi dell’estate. Le sue parole non lasciano zone d’ombra:
“Non ho mai negato l’interesse per Lookman, poi i tempi sono stati diversi dalle nostre valutazioni. C’è stato un pensiero, ma devo essere sincero: dopo il Mondiale per Club ci siamo resi conto che era difficile cambiare questo sistema di gioco. Chivu ha fatto delle valutazioni, poi c’è stata anche la crescita di Pio Esposito. Penso che i nostri attaccanti siano sufficienti, per questo modulo. Se il sistema resta questo, siamo del tutto coperti”.

La dichiarazione, apparentemente diplomatica, racconta molto più di quanto sembri. L’Inter non ha mollato Lookman per una valutazione economica fuori portata o per un improvviso cambio di rotta tecnico: a incidere davvero è stata l’esplosione di Pio Esposito, il cui impatto ha incrinato le certezze che avrebbero giustificato un investimento così pesante. In sostanza, se Lookman non è mai arrivato è anche “colpa” del giovane attaccante cresciuto nel vivaio, che ha scalato le gerarchie con una rapidità inattesa e ha convinto Chivu della solidità del progetto offensivo già esistente. Lo storico del ragazzo parla chiaro: in 18 presenze – Mondiale per Club incluso – ha contribuito alla realizzazione di 7 reti, grazie a 3 segnature e 4 assist.
