Storie di Calcio

Quando il “Campo di via del Piano” divenne il “Luigi Ferraris”

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Come ho già avuto modo di ricordare il rapporto tra il Genoa e la Svizzera è, per utilizzare una categoria presa a prestito dalla storiografia, una storia di lunga durata. Una storia cominciata nel 1896 con l’arrivo di Edoardo Pasteur, continuata attraverso molteplici tappe fino al XXI secolo, e tuttora in evoluzione. A questo proposito, un avvenimento sportivo molto importante, di cui ho già parlato, è un match del 30 aprile 1899, che ebbe luogo al Velodromo Umberto I di Torino, tra una selezione di giocatori che militavano nel campionato italiano ed una selezione di giocatori che militavano nel campionato svizzero. Si trattò di uno dei primi match giocato da dei giocatori svizzeri all’estero. La squadra italiana era formata da cinque giocatori del Genoa (De Galleani, Spensley, Pasteur I, Agar e Leaver), da cinque giocatori di Torino (Beaton, Dobbie, Bosio, Weber e Savage) e da un giocatore di Milano, Kilpin. Ma i giocatori della selezione italiana scesero in campo con la maglia del Genoa (a quei tempi a strisce verticali bianche e blu) per onorare quelli che allora erano i campioni d’Italia.

I match tra il Genoa e le squadre svizzere, allo stadio di Ponte Carrega, sono poi diventati frequenti, a partire dall’inizio del XX secolo: Genoa-Grasshopper 3 a 3, giocato nel gennaio del 1905; Genoa-Servette, match disputato qualche mese dopo (più precisamente il 22 aprile), e terminato sul punteggio di 0 a 1 per i ginevrini; e, ancora, Genoa-Basilea, incontro vinto dai basilesi, il 31 dicembre dello stesso anno.

Più in generale, a Genova, si è conservato una serie di interessanti documentazioni e collezioni fotografiche dei primi incontri internazionali di football. È per questo, per esempio, che nel libro intitolato ‘Una Leggenda in 110 Partite, di Franco Venturelli, si può trovare una fotografia, presa nello Stadio di Marassi, il 16 aprile del 1911, nell’ambito di un torneo pasquale che vide la partecipazione del Genoa e del Cantonal di Neuchâtel.

E, in un’altra pubblicazione, ‘Genoa and Genova, Una Squadra, Una Città, Cento Anni insieme’, di Camillo Arcuri e Edilio Pesce, edita in occasione del centenario del Genoa, si può vedere un’altra fotografia, presa durante una partita, giocata nel 1914, tra il Genoa e lo Young Fellows di Zurigo.

I match contro le squadre svizzere hanno dunque segnato, a partire dal 1899, per proseguire nei decenni successivi, delle tappe importanti nella storia del club genovese. È così, per esempio, che il primo gennaio 1933, nell’ambito della ristrutturazione dello stadio genovese, in vista del campionato mondiale di calcio del 1934, e della sua inaugurazione e intitolazione a Luigi Ferraris, l’invitato d’onore fu lo Young Boys di Berna.

Quello che propongo è un cortometraggio dell’epoca, un reportage dall’alto valore storico e sociologico, che non può lasciare indifferente lo spettatore: mi riferisco al fatto che si era in piena dittatura fascista e i giocatori italiani erano costretti a fare il saluto fascista di fronte alle autorità. Allo stesso tempo, è stupefacente vedere a che punto la partita tra Genoa e Young Boys aveva attirato migliaia di spettatori. In effetti, si trattò di un incontro giocato di fronte a 25.000, forse 30.000 spettatori. Ed è anche emozionante vedere la Gradinata Nord, allora come oggi settore più caldo del tifo genoano, strapiena all’inverosimile con almeno 15.000 genoani stretti gli uni a fianco degli altri.

Il tabellino sella partita, disputata il 1° gennaio del 1933 allo stadio Luigi Ferraris in Genova

Genova 1893 Circolo del Calcio 3-1 BSC (Berner Sport Club) Young Boys.

Arbitro: Caironi (Milano).

Genova: De Prà, Gilardoni, Spigno, Sala, Godigna, Frisoni, Stabile, Esposto, Casanova, Mazzoni, Ferrari.

Young Boys: Pulver, Volery, Siegrist, Fasson, Smith, Ziltener, Schott, Handley, O’Neill, Hochstasser, Schicker.

 

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