Tare dice no, Allegri si infuria: è lite per il bomber al Milan - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Tare dice no, Allegri si infuria: è lite per il bomber al Milan - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Sembravano andare d’amore e d’accordo, ma Allegri e Igli Tare si trovano a gestire il primo screzio della stagione: lite per il bomber al Milan.
Il Milan arriva alla sfida contro il Sassuolo con una consapevolezza chiara: il primato in Serie A non è un punto di arrivo, ma una condizione da difendere settimana dopo settimana. La vittoria in rimonta contro il Torino ha confermato carattere e solidità mentale, ma ha anche ribadito una verità che a Milanello conoscono fin troppo bene. Senza continuità offensiva, anche la migliore posizione di classifica rischia di diventare fragile. L’assenza dalle coppe europee, che inizialmente sembrava un handicap, si è trasformata in un vantaggio competitivo. Una settimana piena per lavorare, recuperare energie e preparare le partite nei dettagli ha permesso a Massimiliano Allegri di ottenere una squadra più compatta e meno esposta ai cali fisici. Tuttavia, il calcio non si governa solo con il cronometro e la gestione delle forze. Servono gol, e servono con regolarità. Vero è che non prendere gol è fondamentale, ma bisogna anche segnarli.
È qui che emergono le crepe. Santiago Gimenez, arrivato con aspettative importanti, è stato frenato da problemi fisici e da un inserimento nel campionato italiano più complesso del previsto. Christopher Nkunku continua a dare l’impressione di un talento non ancora perfettamente incanalato nel sistema, mentre Rafael Leao alterna lampi decisivi a lunghi momenti di discontinuità, spesso accompagnati da stop muscolari. In questo scenario, il dato più evidente è che il Milan segna poco con le punte centrali. Se i rossoneri sono in testa, gran parte del merito va a Christian Pulisic, diventato il vero uomo-squadra: incisivo, continuo, decisivo nei momenti chiave. Ma affidarsi quasi esclusivamente a lui non può essere una strategia sostenibile per un’intera stagione e si è visto quando lo statunitense è mancato. Allegri lo sa, Igli Tare lo sa, e lo sanno anche i dirigenti: a gennaio servirà un intervento, perché il rischio è quello di pagare dazio alla lunga distanza contro rivali come Napoli, Inter e Roma.
Ed è proprio da questa esigenza che nasce il confronto interno sul mercato. Massimiliano Allegri ha un’idea chiara. Secondo lui per alzare subito il livello offensivo serve un attaccante esperto, abituato alla pressione e capace di vivere l’area di rigore come pochi. In quest’ottica, il nome che lo convince di più è quello di Mauro Icardi. L’argentino, nonostante un rapporto ormai logoro con il Galatasaray, resta un centravanti con numeri pesanti e un passato in Serie A che parla da solo. Sa come si segna in Italia, conosce i tempi del campionato e, soprattutto, ha quella fame da rilancio che Allegri considera un valore aggiunto. Icardi, però, porta con sé interrogativi non secondari: la tenuta fisica dopo il grave infortunio al ginocchio, un ingaggio molto elevato e un carattere che in passato ha già diviso ambienti e spogliatoi.

Per questo Igli Tare guarda con maggiore interesse a un profilo diverso, meno mediatico ma più funzionale: Niclas Fullkrug. Il centravanti tedesco, attualmente al West Ham, rappresenta un’idea più pragmatica. Forte fisicamente, abituato al gioco spalle alla porta e disponibile anche al lavoro sporco, potrebbe arrivare con una formula più sostenibile, come il prestito, e con un ingaggio inferiore rispetto a quello dell’argentino. Fullkrug non è un bomber da copertina, ma garantisce struttura, presenza in area e una continuità che il Milan cerca disperatamente. Tare apprezza soprattutto questo: meno rischi sul piano economico e una soluzione che non blocchi eventuali investimenti futuri. Allegri, dal canto suo, continua a preferire l’impatto immediato e la conoscenza del contesto italiano offerta da Icardi, a costo di rischiare lo spogliatoio.
