Storie di Calcio

18 Giugno 1946: nasce “don” Fabio Capello

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Se ti chiamano all’improvviso per necessità aziendali, più che di squadra, e sei costretto a prendere in mano le redini della compagine più forte del mondo, la personalità deve per forza essere una delle tue caratteristiche fondanti.

Perché è proprio quello che successe al buon Fabio Capello, in un giorno del 1991. Dal nulla al mito. Ma comunque non un signor nessuno … anzi. Da giocatore aveva fatto parte della fortissima Juventus degli anni ’70, arrivando anche a sfiorare la prima Coppa dei Campioni della luccicante storia bianconera; e poi il Milan, per quattro anni e con il leggendario scudetto della stella. Capello, ma questo lo si esalterà quando diventerà un fenomeno della panchina, fu il protagonista assoluto della prima vittoria italiana nel tempio inglese di Wembley, il 14 Novembre del 1973.

Faccia da duro e cuore friulano, di Pieris.

Silenzioso, taciturno, deciso e forse scontroso. Faceva parlare il campo sulle chiacchiere. Come quando, in una piacevolissima serata ateniese del Maggio 1994, riuscì a distruggere l’esaltazione e la sprezzante sicurezza di marca catalano-olandese e a portare a casa una Coppa dei Campioni asfaltando un Barcellona, per molti, ma non per tutti, stellare. Vincente ovunque, anche nella difficilissima piazza romana. Sfortunatissimo spesso … chiedere a Barthez e Abedi Pelé: il primo incredibilmente fortunato (contro la classe di un Van Basten all’ultima scena), il secondo inconsapevole fruitore di un calcio d’angolo inesistente ma decisivo per le sorti della coppa.

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