Lutto in serie A, tifosi affranti (glieroidelcalcio.com)
Lutto in serie A, tifosi affranti (glieroidelcalcio.com)
Un grave lutto scuote il mondo del calcio italiano: la Serie A piange una delle sue figure storiche.
Ci sono notizie che arrivano come un pugno allo stomaco, anche se inevitabili. Momenti in cui il tempo sembra rallentare e il silenzio prende il posto delle parole. Stavolta non si tratta di un infortunio, né di una sconfitta sul campo, ma di qualcosa di molto più profondo, più definitivo.
Una di quelle notizie che costringono tutti a fermarsi, anche solo per un attimo. Un tonfo al cuore, soprattutto per chi ha vissuto il calcio con passione negli anni in cui tutto era più autentico, forse meno spettacolare, ma sicuramente più vero.
Nel pomeriggio di domenica è arrivata la conferma che nessuno avrebbe voluto ricevere. Si è spento, all’età di 87 anni, Bruno Capra, figura storica del Bologna, l’ultimo dei titolari di quella squadra che nel 1964 scrisse una delle pagine più belle della storia del calcio italiano. L’uomo dell’Olimpico, come veniva chiamato da chi conosceva a memoria le cronache di quel leggendario spareggio scudetto contro l’Inter, non c’è più. E con lui se ne va un pezzo di storia.
Capra era un laterale destro, uno di quei giocatori che magari non riempivano le prime pagine, però facevano la differenza con il lavoro quotidiano, con la costanza e con quella serietà che oggi sembra quasi appartenere a un altro tempo. Con la maglia rossoblù ha disputato 178 partite ufficiali, tra campionato e Coppe, dal 1955 al 1965. Un decennio in cui ha visto crescere il Bologna, l’ha vissuto da dentro, ed è stato parte integrante del suo momento più alto.

Quello scudetto del 1964, conquistato nello spareggio contro l’Inter all’Olimpico, rimane uno dei simboli più forti dell’identità rossoblù. Una vittoria che ha segnato un’epoca, non solo per il club emiliano, ma per tutto il calcio italiano. Capra era lì, in campo, protagonista silenzioso ma fondamentale, come tanti uomini di quella squadra capace di battere i giganti con umiltà, coraggio e spirito di gruppo.
La sua scomparsa lascia un vuoto enorme in chi lo ha conosciuto e amato, ma anche in chi magari ha solo letto il suo nome nei racconti dei nonni o nelle pagine ingiallite di vecchi almanacchi. Senza ombra di dubbio, Bruno Capra rappresentava un simbolo di un’epoca che non c’è più, un’epoca fatta di passione pura, di sacrificio e di amore incondizionato per il proprio club.
Oggi, mentre il calcio continua a correre, a inseguire titoli, audience e contratti milionari, c’è spazio per fermarsi e ricordare. Perché figure come quella di Capra, anche se lontane nel tempo, hanno contribuito a costruire quello che oggi chiamiamo Serie A. E quel Bologna del 1964, con lui tra i protagonisti, resterà per sempre nella memoria.
