Retroscena Ferguson (www.glieroidelcalcio.com - X 90sfootball)
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Sir Alex Ferguson rimane ancora oggi una delle figure più importanti nel calcio internazionale: ma un retroscena getta ombre su di lui.
Sir Alex Ferguson rimane ancora oggi una delle figure più rilevanti, importanti e impattanti della storia del calcio mondiale. Legatosi al Manchester United a partire dal 1986, ha allenato fino al 2013 i Red Devils, ottenendo un successo dopo l’altro.
Ha vinto campionati, coppe, perfino Champions League, allenato prima e cresciuto stelle poi. Basti pensare a David Beckam e Cristiano Ronaldo, tanto per dire due dei tanti fuoriclasse comparsi a Manchester nel periodo in cui Ferguson era l’allenatore.
Tuttavia, nonostante la sua immagine così carismatica e decisiva per il passato dei Red Devils, qualche scheletro nell’armadio evidentemente ce l’ha anche lui: a rivelarlo, in effetti, ci ha pensato un suo ex calciatore.
Sir Alex Ferguson: l’allenatore perfetto, o quasi. Patrice Evra, ex giocatore di Manchester United e Juventus, ha concesso un’intervista al podcast SDS, dove ha raccontato un aneddoto particolare risalente al 2011, quando i Red Devils affrontarono il Liverpool. Amaro protagonista di questa storia, Luis Nani. Evra ha raccontato che nel 2011 il Manchester United giocava un match in trasferta contro i Reds, quando Jamie Carragher fece un bruttissimo fallo su Nani con l’arbitro che incredibilmente non lo espulse.

E così, tutti andarono dall’arbitro a lamentarsi e per difendere un compagno di squadra che aveva una profonda ferita sullo stinco che lo costrinse a uscire in barella poco prima della fine del primo tempo. Dopo essere andati a difendere Nani, alcuni compagni si disinteressarono delle sue condizioni fisiche una volta rientrati nello spogliatoio e averlo visto piangere. E poi arriva il retroscena di Sir Alex Ferguson: “Spero che ti sia rotto la gamba, un giocatore dello United non può piangere ad Anfield. Eravamo delle brutte persone. Voglio scusarmi con tutti i giovani che si sono allenati con noi. Eravamo animali. Dopo la partita aspettavamo il giorno dopo per ‘uccidere’ Nani. Per farvi capire quanto eravamo cattivi, non ce ne fregava nulla”.
Queste dichiarazioni danno abbastanza l’idea di quanto uno spogliatoio può effettivamente avere atteggiamenti disfunzionali anche a livelli in cui il calcio è effettivamente al top assoluto. La speranza è che episodi del genere si riducano sempre di più, visto e considerato che possono davvero risultare non poco dannosi per chiunque possa subirli, a prescindere dal grado e dal livello dei professionisti coinvolti.
