Ancora lacrime e omaggi per Diogo Jota (Foto IG @manchesterunited - glieroidelcalcio.com)
Ancora lacrime e omaggi per Diogo Jota (Foto IG @manchesterunited - glieroidelcalcio.com)
Non si sono ancora asciugate le lacrime per la scomparsa di Diogo Jota, il talento portoghese del Liverpool, l’omaggio commovente.
A volte lo sport, anche quello che sembra onnipotente, si ferma. Si ammutolisce di fronte a qualcosa di troppo grande, troppo doloroso per essere compreso. E così è successo nelle ultime settimane, quando la notizia ha colpito come un fulmine: Diogo Jota non c’è più.
Il calciatore portoghese della storica compagine inglese è scomparso in un tragico incidente automobilistico che ha coinvolto anche Andre Silva. Una tragedia che ha scosso non solo l’Inghilterra e il Portogallo, ma tutto il mondo del calcio, lasciando sgomenti compagni, tifosi, avversari.
La reazione è stata immediata e collettiva. I social si sono riempiti di messaggi, immagini, ricordi. Tutti volevano dire qualcosa, lasciare un segno, provare a colmare almeno in parte un vuoto che non si può riempire davvero. Ma l’omaggio che ha fatto più rumore, e più commozione, è arrivato proprio questo pomeriggio. Una delegazione del Manchester United ha visitato il memoriale di Anfield, il luogo dove si stanno raccogliendo centinaia di tributi in memoria di Diogo e Andre.

Un gesto potente, carico di significato. Perché ad Anfield, casa del Liverpool, rivale storico dello United, si è creato uno spazio di silenzio, rispetto e dolore condiviso. I fiori sono stati deposti da Ruben Amorim, allenatore portoghese, insieme a Bruno Fernandes e Diogo Dalot. Due giocatori che con Jota condividevano non solo la nazionalità, ma anche un pezzo di carriera, un’amicizia vera, uno spogliatoio, una generazione.
Non era solo un calciatore, Jota. Era un ragazzo riservato, ma pieno di talento, che in campo parlava con i piedi e fuori con i gesti. Era uno che sapeva quando dribblare e quando fermarsi per tendere una mano. Per questo la sua perdita lascia un senso di ingiustizia profonda, di occasione strappata troppo presto. E il fatto che anche la sua ultima partita resti ora sospesa nel tempo, senza un addio vero, rende tutto ancora più difficile da accettare.
Il messaggio di solidarietà del Manchester United è solo l’ultimo di una lunga serie, ma ha un peso speciale. Perché non si tratta solo di parole o simboli. È il calcio che si prende per mano, che smette di dividersi per un attimo e sceglie di piangere insieme. Senza rivalità, senza maglie, solo persone.
Senza ombra di dubbio, il nome di Diogo Jota resterà impresso nei cuori di chi ama questo sport. Per ciò che ha fatto, certo, ma soprattutto per quello che avrebbe ancora potuto fare. E in giorni come questi, in cui parlare è difficile, sono i gesti semplici — un fiore, un silenzio, una visita — a dire tutto.
