Doccia gelata per Sinner: gli revocano il titolo (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Doccia gelata per Sinner: gli revocano il titolo (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner, fresco vincitore di Wimbledon e numero uno al mondo, incassa una doccia gelata che nessuno si aspettava.
Sembrava davvero il momento perfetto, quello in cui tutto gira nel verso giusto, in cui ogni scelta si trasforma in un successo. E in effetti per Jannik Sinner, dopo aver scritto la storia a Wimbledon 2025 e aver conquistato il primo posto nel ranking ATP, il mondo sembrava ai suoi piedi.
Titoli sui giornali, tributi ovunque, applausi sinceri. E poi, a sorpresa, l’idea che ha cominciato a circolare sui social e che in pochi giorni ha fatto il giro d’Italia: una laurea honoris causa in Scienze Motorie per celebrare il primo italiano capace di vincere il singolare maschile nel tempio sacro del tennis britannico.
La proposta, va detto, non è nata per caso. A lanciarla è stato Andrea Maggi, ex assessore allo Sport della prima giunta Fabbri a Ferrara, che ha suggerito di conferire il riconoscimento all’interno dell’Università della città estense. Un gesto simbolico, certo, ma anche potente. Un modo per rendere omaggio non solo all’atleta, ma anche alla persona, al percorso umano, alla dedizione di un ragazzo che, da San Candido, è arrivato in cima al mondo senza mai alzare la voce, ma sempre con il lavoro e con i fatti.

Peccato però che l’entusiasmo iniziale si sia ben presto scontrato con una realtà molto più complessa. Sì, perché nel giro di pochi giorni si sono levate voci contrarie, e il dibattito è diventato sempre più acceso. A far discutere, soprattutto, è stato un aspetto che nulla ha a che fare con il tennis giocato: la residenza fiscale di Sinner. Il campione, infatti, vive a Montecarlo, dove ha stabilito la propria residenza da tempo. Una scelta che, se da un lato è del tutto legittima e in linea con quella di molti altri sportivi di alto livello, dall’altro ha sollevato più di una perplessità.
Molti, infatti, hanno storto il naso all’idea di assegnare un riconoscimento così importante a chi, pur rappresentando l’Italia sui campi di tutto il mondo, di fatto non contribuisce fiscalmente al proprio Paese. Una polemica che ha preso piede sui social e che, nel giro di poco, ha travolto la proposta iniziale, al punto da costringere l’Università di Ferrara a fare un passo indietro o almeno a rendere la cosa molto più complicata. E così, quella che doveva essere una celebrazione solenne si è trasformata in una rinuncia in attesa delle prossime decisioni.
Per Sinner, abituato a farsi parlare dietro per quello che fa sul campo, è senza dubbio una doccia gelata. Non tanto per il valore accademico del titolo, quanto per il clima che si è venuto a creare attorno a una proposta nata con buone intenzioni. Ancora una volta, il confine tra sport e politica, tra immagine pubblica e scelte personali, si fa sottile e scivoloso. E anche il numero uno del mondo, purtroppo, non è immune dalle critiche.
