Assenza pesante per Sinner agli Us Open (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Assenza pesante per Sinner agli Us Open (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
L’assenza agli US Open scuote il mondo del tennis: Sinner finisce ancora una volta sotto i riflettori per motivi che vanno oltre il campo.
Jannik Sinner vive giorni intensi, complicati, in cui la gloria e la tensione si mescolano senza sosta. Dopo il trionfo a Wimbledon, che lo ha definitivamente consacrato tra i grandi del tennis mondiale, il giovane altoatesino si è ritrovato al centro dell’attenzione mediatica per una serie di vicende che nulla hanno a che fare con il suo gioco.
E anche in queste ore, una nuova notizia ha travolto il suo entourage, destabilizzando un ambiente che sembrava finalmente aver ritrovato la stabilità. Infatti, la tempesta è scoppiata quando la Repubblica ha fatto circolare un’indiscrezione che ha lasciato tutti spiazzati.
Secondo il quotidiano, Darren Cahill – storico coach di Sinner, uomo chiave nella sua crescita e punto di riferimento tecnico e umano – non sarebbe stato presente agli US Open. Ma non per una semplice scelta logistica o per un impegno parallelo. No, il retroscena ipotizzato era molto più pesante: si parlava di un possibile addio definitivo, non solo al progetto Sinner, ma al tennis in generale.

Una bomba, senza mezzi termini. Anche perché Cahill non è un nome qualunque. Ha lavorato con campioni del calibro di Agassi, Halep e Hewitt. La sua presenza nel team Sinner è sempre stata vista come una garanzia, una sorta di bussola silenziosa che aiutava Jannik a gestire la pressione e a costruire la propria identità sportiva. Perciò, l’ipotesi di un suo abbandono, proprio ora che il tennista azzurro sembra pronto a lottare per il primo posto nel ranking mondiale, ha scatenato reazioni a catena.
Senza ombra di dubbio, il tempismo della notizia ha alimentato un senso di inquietudine. Anche perché Sinner era già finito sotto i riflettori per la scelta, coraggiosa ma controversa, di richiamare Umberto Ferrara all’interno del proprio staff dopo il caso legato al Clostebol, la sostanza dopante per la quale era stato fermato momentaneamente. Una decisione che aveva diviso l’opinione pubblica e che aveva imposto al tennista un ulteriore carico di responsabilità.
Però, come spesso accade, la verità ha preso una piega diversa. A placare le acque ci ha pensato Brad Gilbert, ex tennista e oggi apprezzatissimo opinionista per ESPN. Rispondendo su X a un post che rilanciava l’indiscrezione di Repubblica, Gilbert è stato secco e diretto: «Per la cronaca, questa è una notizia completamente falsa». Una smentita netta, che riporta la situazione nei confini della normalità, almeno per ora, almeno fino a quando non emergerà la verità.
Resta il fatto che attorno a Sinner si stia costruendo un’attenzione mediatica costante, forse anche eccessiva, che inevitabilmente finirà per pesare. Ma Jannik ha dimostrato più volte di sapere stare sotto i riflettori, anche quando bruciano. Ora l’obiettivo resta uno solo: continuare a vincere. E far parlare il campo, l’unico giudice davvero imparziale.
