Sinner nei guai, ha infranto la legge: cosa rischia ora - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Sinner nei guai, ha infranto la legge: cosa rischia ora - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Come se il 2025 non non avesse già regalato abbastanza guai a Jannik Sinner, il campione italiano si ritrova nuovamente in una bufera: ma stavolta c’è un reato di mezzo.
Il 2025 è senza dubbio l’anno della consacrazione definitiva per Jannik Sinner, che ha raggiunto il punto più alto della sua carriera alzando al cielo il trofeo più ambito: Wimbledon. Una vittoria che lo ha proiettato nell’Olimpo del tennis mondiale, consolidando il suo status da numero uno e guadagnandogli l’ammirazione di pubblico e addetti ai lavori. Ma come spesso accade, dietro le luci dei riflettori si nascondono ombre più complesse. Nei primi mesi dell’anno, il tennis italiano e il mondo intero hanno vissuto con ansia l’evoluzione del “caso Clostebol”, che ha tenuto banco per settimane, alimentando dubbi, polemiche e dietrologie. Anche se Sinner è stato rapidamente scagionato da ogni responsabilità, la pressione mediatica e la gestione della comunicazione hanno lasciato il segno, costringendo il campione a una difesa pubblica silenziosa e per niente facile.
Oggi Jannik ha voltato pagina e sta lavorando sodo per preparare Cincinnati, torneo che lo ha visto trionfare nel 2024, e soprattutto l’appuntamento con gli US Open, ultimo Slam stagionale in cui lo scorso anno aveva raggiunto la gloria. Obiettivi chiari, mente lucida, fisico recuperato: il Sinner competitivo e affamato è pronto a tornare, con un calendario fitto e grandi aspettative. Ma dietro al campione si nasconde anche un ragazzo di 23 anni che, nel tempo libero, ama rilassarsi come tutti i suoi coetanei. A volte però, anche senza volerlo, può lasciarsi scappare qualche battuta di troppo…
Tutto è nato da una semplice domanda di routine, durante un’intervista che avrebbe dovuto essere leggera e fuori dal contesto sportivo: “Che serie stai guardando in questo periodo?”. Jannik Sinner, con la sua solita spontaneità, ha risposto senza esitazione: “Animal Kingdom. Ma in Italia non si trova, devi mettere la VPN su Australia”. Una frase detta con ingenuità, forse senza rendersi conto delle implicazioni, ma sufficiente a far scattare subito l’attenzione dei presenti. Qualcuno dietro le quinte lo ha prontamente avvertito che si trattava di una pratica non propriamente legale, al che Jannik ha provato a correggere il tiro: “Sì, ma infatti io non ce l’ho!”, tra le risate generali. Il video, ovviamente, ha impiegato pochi minuti a fare il giro del web, scatenando l’ilarità degli utenti e generando meme e commenti ovunque.

La questione gira intorno all’uso delle VPN, strumenti perfettamente legali in sé ma spesso impiegati per eludere i blocchi geografici su contenuti digitali, come appunto le serie tv non disponibili in un determinato paese. È il caso di Animal Kingdom, un crime drama che in Italia risulta difficile da reperire in modo ufficiale. La storia ruota attorno a una famiglia criminale californiana, i Cody, gestita da una matriarca tanto affascinante quanto crudele, in un contesto dove il crimine si fonde con le dinamiche familiari più tossiche. È proprio questo tipo di trama a rivelare forse un lato inedito di Sinner: un interesse per storie forti, cupe, dove nulla è come sembra e le relazioni sono tutto fuorché lineari. Ma al di là dei gusti personali, resta il dato curioso: anche un campione meticoloso come lui, abituato a pesare ogni dettaglio in campo, può lasciarsi andare a una dichiarazione un po’ imprudente, condita dalla leggerezza tipica dei suoi 23 anni.
