Apprensione per i tifosi di Sinner, si teme l'infortunio (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Apprensione per i tifosi di Sinner, si teme l'infortunio (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner preoccupa i tifosi a pochi giorni dagli US Open: quelle immagini dal campo non sono passate inosservate.
Basta un dettaglio, una fasciatura, un gesto diverso dal solito per far scattare l’allarme tra i tifosi. E quando di mezzo c’è Jannik Sinner, oggi simbolo del tennis italiano e numero uno al mondo, la tensione si moltiplica. Perché il pubblico lo guarda con affetto, ma anche con apprensione.
Ogni torneo, ogni allenamento, ogni match diventa un momento da osservare con attenzione. E proprio in queste ore, qualcosa ha fatto scattare un campanello d’allarme. Durante una sessione sul cemento, in preparazione agli US Open, le immagini hanno mostrato Sinner con una vistosa fasciatura al braccio destro. Da lì a parlare di infortunio, il passo è stato breve.
Il torneo americano è dietro l’angolo, manca pochissimo, e per molti Sinner è tra i favoriti. Non solo perché ha appena vinto Wimbledon in maniera impeccabile, ma anche perché il cemento è – almeno sulla carta – la superficie dove il suo tennis può brillare davvero. Potenza, ritmo, precisione: il gioco di Jannik sembra costruito per dominare anche a Flushing Meadows. Però, come spesso accade, basta un’immagine fuori contesto a scatenare dubbi, preoccupazioni e supposizioni.
In effetti, vedere il numero uno del mondo col braccio fasciato ha scatenato un’ondata di domande tra tifosi e appassionati. I social, come sempre, hanno amplificato tutto. C’è chi temeva uno stiramento, chi parlava già di forfait e chi, più semplicemente, sperava in un banale precauzione. A mettere ordine ci ha pensato lo stesso Sinner, con il suo solito stile diretto, asciutto ma rassicurante.

Nel corso della conferenza stampa, infatti, l’altoatesino ha chiarito ogni dubbio. Ha spiegato che quella manica non è legata a un infortunio, ma a una questione di feeling personale. «Il gomito non fa male, ma mi piace la sensazione che dà la manica. Dà un po’ più di stabilità nell’impatto con la palla. L’avevo usata anche a Wimbledon e mi era piaciuta». Parole che, senza ombra di dubbio, fanno tirare un sospiro di sollievo a chi aveva già temuto il peggio.
E in fondo, questo è anche il segnale della sua maturità. Jannik sa bene quanto sia alto ora il livello di attenzione su di lui. Sa che ogni suo gesto viene interpretato, analizzato, amplificato. Ma invece di nascondersi, affronta tutto con una serenità che è diventata il suo marchio di fabbrica. Niente ansia, niente drammi: solo un giovane campione che continua a lavorare per restare al vertice, giorno dopo giorno.
Gli US Open si avvicinano, e Sinner c’è. Il braccio funziona, la testa pure. E se la manica è solo un dettaglio, il cuore dei tifosi può continuare a battere forte, ma stavolta per l’adrenalina e non per la paura.
