Nuova polemica inglese su Sinner (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Nuova polemica inglese su Sinner (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner continua a dominare il tennis mondiale, ma dal Regno Unito tornano accuse e paragoni che riaprono vecchie polemiche.
Il numero uno del mondo, reduce da settimane di successi e prestazioni convincenti, sembrava aver messo alle spalle quella parentesi dolorosa legata alla vicenda Clostebol. Infatti, nonostante fosse stata dimostrata la sua totale innocenza, Sinner ha comunque dovuto scontare tre mesi di squalifica per una contaminazione fortuita.
Episodio che ha segnato uno dei momenti più delicati della sua carriera. Per molti, quella storia sarebbe dovuta rimanere soltanto un ricordo amaro, archiviata come un incidente senza alcuna correlazione con un reale caso di doping mirato a migliorare le prestazioni. Però, non tutti la pensano così, e ancora oggi certe voci sembrano voler tenere vivo il sospetto.
L’ossessione nei confronti del campione altoatesino sembra arrivare soprattutto dal Regno Unito, dove una parte della stampa continua a tirare in ballo quell’episodio, anche quando non ce ne sarebbe reale necessità. Proprio sul Times, nelle ultime ore, è apparso un articolo che ha fatto discutere. Le prime righe sono già di per sé un colpo basso per chi conosce bene la vicenda: “Lizzy Banks si commuove quasi fino alle lacrime quando racconta di aver visto Jannik Sinner vincere la finale del singolare maschile a Wimbledon”.

Lizzy Banks è una ciclista britannica squalificata per doping, il cui caso ha portato a una condanna molto più pesante rispetto a quella inflitta a Sinner. Ovviamente, i due episodi non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro e si tratta di situazioni completamente diverse. Eppure, l’accostamento — anche se non dichiarato apertamente come una critica diretta — lascia intendere un parallelo che, senza ombra di dubbio, rischia di gettare nuovamente ombre sull’immagine del tennista azzurro.
Va ricordato, e ribadito con chiarezza, che nel caso di Sinner non si è trattato di un’assunzione volontaria di sostanze proibite per alterare le proprie prestazioni. Al contrario, le indagini hanno dimostrato come il Clostebol fosse entrato nel suo organismo in maniera accidentale, una contaminazione fortuita che non aveva alcun legame con una condotta antisportiva. Proprio per questo, la sua squalifica di tre mesi — pur vissuta con amarezza — è stata la conseguenza di un’applicazione rigida del regolamento, e non la conferma di una colpa reale.
Nonostante tutto, Sinner ha scelto di non alimentare polemiche e, come suo solito, ha preferito parlare sul campo. Le vittorie degli ultimi tornei, il dominio nelle classifiche e la costanza di rendimento sono la sua miglior risposta a chi, ancora oggi, prova a insinuare dubbi. Perché il tennis, alla fine, non mente: e il numero uno del mondo, ogni volta che scende in campo, dimostra di esserlo per merito, talento e dedizione, non certo per scorciatoie.
