Malore e lacrime per Sinner, ipotesi drammatica dietro il ritiro (X) - Glieroidelcalcio.com
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Jannik Sinner costretto al ritiro dopo venti minuti nella finale di Cincinnati: malore e lacrime, cosa è accaduto all’italiano
Lacrime e disperazione. Jannik Sinner alza bandiera bianca e abbandona la finale del Masters 1000 di Cininnati dopo appena venti minuti e con Alcaraz assoluto padrone del campo e in vantaggio 5-0.
Subito si era capito qualcosa che non andava per l’italiano che dopo aver chiesto l’intervento del fisioterapista, ha annunciato il suo ritiro: “Mi dispiace, non riesco a giocare. Non riesco a muovermi – la spiegazione del campione -. Sono entrato in campo solo per i fan. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace“. Parole dette quasi in lacrime, mentre Alcaraz andava al suo fianco provando a consolarlo.
Nelle dichiarazioni di Sinner si capisce anche che il problema non è sorto durante il match, ma già prima che la finale avesse inizio. Da capire ora la problematica avuto e se avrà ripercussioni anche sugli Us Open: la prossima settimana è previsto il torneo di doppio misto al quale Sinner è iscritto, poi avrà inizio il tabellone del singolare che vedrà Jannik difendere il titolo e il primo posto.
Sui social è un rincorrersi di ipotesi su quanto accaduto e tra le tante quella che sembra essere più diffusa è relativa ad un problema legato al caldo torrido a Cincinnati (la finale è iniziata alle ore 15 locali sotto un sole cocente), condizioni definite difficili dallo stesso Sinner nei match precedenti.

Ma tra le tante ipotesi c’è anche chi ha azzardato problemi ben più seri (c’è anche chi ha tirato in ballo un presunto attacco di panico). Soltanto congetture che lasciano il tempo che trovano, come spesso accade sui social, mentre la verità la racconterà probabilmente lo stesso Sinner nei prossimi giorni.
“Mi spiace tantissimo deludervi. Da ieri non mi sentivo bene – le sue parole al pubblico presente sugli spalti – . Speravo di migliorare durante la notte, invece sono peggiorato. Mi spiace tanto: ancora di più perché, essendo lunedì, magari molti di voi avrebbero dovuto lavorare, invece eravate qui”. C’è di certo che il tennis di oggi impone ritmi forsennati ai suoi protagonisti, con l’aumento dei giorni di match dei Masters 1000 e un calendario che non concede praticamente pausa e che prevede appena un mese di stop durante l’anno (e neanche visto che si torna ad allenarsi dopo un paio di settimane di riposo).
Condizioni contro le quali spesso si sono lamentate i tennisti e anche lo stesso Sinner che, come è accaduto a Toronto, preferisce spesso saltare qualche torneo in più per evitare di sovraccaricare il suo fisico. Questa volta non c’è riuscito e il corpo di Jannik ha presentato il conto proprio nell’atto conclusivo del torneo americano. Ora, a pochi giorni dagli Us Open, la speranza è che l’altoatesino possa riprendersi il prima possibile e presentarsi a New York in piena forma per difendere titolo e primato dall’assalto del solito Alcaraz.
