Djokovic asfalta Sinner: batosta all'US Open - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Djokovic asfalta Sinner: batosta all'US Open - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Djokovic è deciso a non tramontare mai e dopo l’ultima gara agli US Open ha dato prova della sua tenacia. Sinner asfaltato senza mezzi termini.
Il tempo passa, ma Novak Djokovic non sembra accorgersene. Alla soglia dei 39 anni, il serbo continua a rimanere un punto di riferimento assoluto del tennis mondiale, rifiutandosi di cedere il passo alla nuova generazione incarnata da Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. A Flushing Meadows, dove ha scritto alcune delle pagine più gloriose della sua carriera, l’ex numero uno del mondo ha centrato per la sedicesima volta in carriera gli ottavi di finale dello US Open, confermando una longevità che ha pochi eguali nella storia dello sport. Il successo ottenuto contro Cameron Norrie non è arrivato senza difficoltà. Per due ore e 49 minuti, Djokovic ha dovuto lottare non solo con l’avversario ma anche con i problemi fisici che lo hanno costretto a ricorrere all’intervento del fisioterapista per un fastidio alla parte bassa della schiena. Un campanello d’allarme che avrebbe potuto trasformarsi in un ostacolo insormontabile per chiunque, ma non per lui. Ancora una volta, infatti, Djokovic ha dimostrato che la resilienza mentale e la capacità di gestire i momenti complessi possono fare la differenza, soprattutto quando l’esperienza diventa un’arma in più.
Il suo percorso allo US Open 2025 lo ha già consegnato alla storia. A 38 anni e 94 giorni, Djokovic è diventato il tennista più anziano di sempre a raggiungere gli ottavi di tutti e quattro gli Slam in una singola stagione. Non solo: ha eguagliato Roger Federer per numero di ottavi Slam centrati (69), lo ha superato per vittorie negli Slam sul cemento (192 a 191) ed è diventato il più anziano dopo Jimmy Connors nel 1991 a raggiungere la seconda settimana a New York. Numeri che parlano da soli e che rendono chiaro un concetto: per Djokovic, l’età è davvero solo un numero.
Djokovic senza freni, il messaggio a Sinner e Alcaraz: “Mi sento più giovane che mai”
Se i record scritti a referto non fossero bastati, Novak Djokovic ha voluto rimarcare la sua presenza anche con un gesto plateale. Subito dopo la vittoria con Norrie, nell’intervista a bordo campo, il serbo ha puntato il dito verso la telecamera e si è rivolto ai suoi rivali, mandando un messaggio chiaro a chi lo considera ormai un campione sul viale del tramonto. Non vuoi rivelare troppo ai rivali che stanno ascoltando e guardando quest’intervista – ha detto con un sorriso ironico – ma dico loro che sto bene. Mi sento più giovane e forte che mai.

Una dichiarazione che suona come un avvertimento soprattutto per Jannik Sinner, numero uno del ranking, e per Carlos Alcaraz, pronto a insidiarlo: i due giovani fenomeni sanno bene che per trionfare a New York dovranno passare anche dall’esperienza e dalla determinazione del campione serbo. Il messaggio di Djokovic è stato accolto come una sorta di sfida lanciata alla nuova generazione. Per l’ennesima volta, il serbo ha voluto sottolineare che non ha intenzione di fare da comparsa in questa fase della carriera, ma di restare protagonista. L’US Open è solo l’ennesima tappa di una corsa contro il tempo che Djokovic sembra deciso a vincere, dimostrando a tutti che la sua parabola non è ancora al capolinea.
