Batosta per Pietrangeli, Sinner c'è riuscito (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Batosta per Pietrangeli, Sinner c'è riuscito (Foto IG @janniksin - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner è sempre più il simbolo del nuovo tennis azzurro, stavolta lo ha fatto davvero ed è una batosta per Pietrangeli.
Il percorso di Sinner in questi mesi ha del clamoroso: infatti, oltre a dominare sul campo con un tennis potente e preciso, l’altoatesino ha saputo conquistare anche l’immaginario collettivo, diventando il punto di riferimento per un movimento che aspettava da decenni un campione di questa portata.
Ogni vittoria porta entusiasmo e orgoglio, ma, senza ombra di dubbio, porta anche polemiche e inevitabili confronti con chi ha scritto la storia del passato. È naturale, lo sport funziona così: più cresci, più diventi bersaglio di critiche e paragoni.
In questi giorni, però, a subire una vera e propria batosta è stato Nicola Pietrangeli, una delle glorie immortali del tennis italiano. L’ex campione romano, più volte protagonista di dichiarazioni pungenti nei confronti di Sinner, si è trovato costretto a fare i conti con la realtà dei numeri. Perché i numeri, alla fine, raccontano più delle parole e oggi dicono che Jannik Sinner ha raggiunto quota 86 vittorie negli Slam, esattamente come Pietrangeli.
La differenza, però, è enorme: Sinner ha appena 24 anni, una carriera davanti ancora lunghissima e tantissime partite da giocare, mentre Pietrangeli costruì la sua leggenda in un’epoca molto diversa, con ritmi e competizioni lontane anni luce da quelle attuali.

Proprio qualche tempo fa, Pietrangeli aveva dichiarato con una certa sicurezza che le classifiche si fanno alla fine della carriera e che a Sinner, come agli altri, sarebbero servite tre o quattro vite per battere tutti i suoi record. Una frase che oggi, alla luce dei fatti, suona come un boomerang. Perché la verità è che Sinner non solo ha già raggiunto il suo illustre predecessore, ma è destinato, salvo imprevisti, a superarlo in maniera netta e probabilmente a riscrivere quasi ogni pagina della storia del tennis italiano.
Ecco perché si parla di batosta per Pietrangeli, non tanto per mancanza di rispetto verso un monumento dello sport azzurro, ma perché i record che sembravano intoccabili si stanno sgretolando uno dopo l’altro sotto i colpi di un ragazzo che gioca con leggerezza e maturità da veterano. Il successo a Wimbledon è stato la ciliegina sulla torta, ma ciò che impressiona di più è la continuità: Sinner non si ferma, non si accontenta, affronta ogni torneo con la stessa fame e la stessa lucidità.
Il futuro, quindi, è tutto nelle sue mani. Oggi Jannik non è solo il numero uno al mondo, ma è anche il simbolo di un’Italia che finalmente può dire di avere un campione vero, capace di sfidare e battere i più grandi. Le polemiche resteranno, i detrattori pure, però i numeri non mentono e continueranno a pesare sempre di più. E se a 24 anni ha già raggiunto Pietrangeli, è facile immaginare che questa sia solo l’inizio di una carriera destinata a entrare nella leggenda.
