Dramma in Serie A, muore in un incidente: lacrime per il popolo bianconero - Glieroidelcalcio.com (Pixabay)
Dramma in Serie A, muore in un incidente: lacrime per il popolo bianconero - Glieroidelcalcio.com (Pixabay)
Quella del 2025 è stata un’estate da dimenticare per il mondo dello sport e del calcio. La strada si è lasciata dietro un’altra vittima giovanissima.
Il calcio piange ancora. A pochi mesi di distanza dalla tragedia che ha coinvolto Diogo Jota, il campione portoghese scomparso lo scorso 3 luglio in un incidente stradale, un’altra vita spezzata lungo l’asfalto scuote profondamente il mondo sportivo. È difficile trovare le parole per descrivere il dolore che una notizia del genere porta con sé: un giovane calciatore, con la carriera ancora tutta da scrivere, che se ne va nel modo più ingiusto, lasciando sgomenti compagni di squadra, amici e una comunità intera. Il destino, ancora una volta, ha colpito là dove batte più forte la passione. Nel calcio, i sogni si costruiscono fin da bambini, quando si inizia a rincorrere un pallone sui campi di periferia con l’illusione di poter un giorno indossare la maglia dei grandi.
E quando quel percorso inizia a concretizzarsi, quando i sacrifici familiari, gli allenamenti e le rinunce quotidiane sembrano dare i primi frutti, ecco che arriva il colpo più duro, quello che nessuno vorrebbe mai raccontare. La notizia di questa nuova tragedia ha iniziato a circolare all’alba, proprio come era successo a luglio con Jota: una strada statale, un’auto, un destino che in pochi istanti cambia per sempre. È il calcio che perde, è la comunità che perde, sono i ragazzi che hanno condiviso lo spogliatoio con lui che da oggi porteranno nel cuore una ferita che difficilmente si rimarginerà.
A perdere la vita è stato Aldo Maklaj, 19 anni, residente a Udine e difensore della squadra OL3 di Faedis. La tragedia si è consumata giovedì mattina, 4 settembre, sulla strada regionale 13 a Pasian di Prato, nei pressi dell’ingresso dell’aeroporto. Erano le 6.05 quando la sua auto, probabilmente a causa di un colpo di sonno o di un malore, ha invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi frontalmente con un camion che sopraggiungeva. Per il giovane calciatore non c’è stato nulla da fare: inutili i tentativi di rianimazione dei soccorritori arrivati rapidamente sul posto. Il conducente del camion ha riferito di aver visto l’auto sbandare lentamente, senza un’elevata velocità, confermando di aver provato a frenare per evitare l’impatto. Una dinamica che lascia spazio solo al dolore, senza colpe da attribuire. La strada è rimasta a lungo chiusa per consentire le operazioni di sicurezza e la rimozione dei mezzi.

Aldo Maklaj era un ragazzo conosciuto e stimato, dentro e fuori dal campo. Classe 2005, aveva fatto parte per cinque anni dell’Academy dell’Udinese, una palestra di vita e di calcio che lo aveva visto crescere e affinare le sue qualità tecniche. Successivamente aveva trovato spazio nell’OL3 di Faedis, imponendosi come difensore affidabile e generoso. Parallelamente, lavorava come saldatore e trovava sempre il tempo per stare vicino alla madre e agli amici, che lo descrivono come “una persona d’oro”, il ragazzo che accompagnava tutti, che non faceva mai mancare il suo sostegno. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nello spogliatoio della squadra dilettantistica e nel cuore di chi lo ha conosciuto. L’ambiente calcistico friulano lo ricorderà non solo per le sue doti tecniche, ma soprattutto per l’affidabilità, la serietà e il sorriso che lo hanno sempre accompagnato.
