Rivoluzione Juve, Tudor mette in guardia Comolli: ne fa fuori 5 - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Rivoluzione Juve, Tudor mette in guardia Comolli: ne fa fuori 5 - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
La posizione di Igor Tudor non è certo invidiabile, con 5 grossi problemi da risolvere e poche soluzioni a disposizione. Comolli non sarà felice…
La Juventus sembra aver smarrito parte della concentrazione mostrata nelle prime giornate. Dopo i pareggi contro il Borussia Dortmund in Champions League e contro il Verona in campionato, il bilancio è diventato meno brillante. A pesare, in entrambi i casi, ci sono stati episodi arbitrali a dir poco discutibili, che hanno influito sul risultato finale. Ma al di là delle giustificazioni, resta la sensazione che la squadra di Igor Tudor abbia perso un po’ di brillantezza, proprio nel momento in cui serviva confermare il passo della capolista Napoli, ancora lanciatissima nella corsa scudetto. Il problema, più che nei singoli episodi, sta in una struttura tattica che non appare più così definita come nelle prime settimane.
La Juventus era partita con idee chiare, trovando subito due vittorie senza subire gol, e dando l’impressione di avere un assetto solido e competitivo. Ora invece emergono dubbi di natura strategica: quale sarà il modulo su cui Tudor deciderà di puntare per dare continuità? Non è una domanda di poco conto, perché le scelte influenzano direttamente il destino di diversi uomini cardine della rosa. Sono almeno cinque i giocatori che rischiano di vedersi ridimensionati nelle gerarchie, e questa situazione non può far piacere al direttore sportivo Damien Comolli, che li ha voluti e pagati a caro prezzo. La sensazione è che la Juventus stia vivendo un delicato periodo di transizione: restare agganciati al vertice dipenderà dalla rapidità con cui Tudor riuscirà a ridare stabilità tattica e mentale al gruppo.
Il vero nodo della Juventus di Tudor è la scelta tra il 3-5-2 e il 3-4-2-1, due sistemi che portano con sé conseguenze molto diverse. Nel primo, più classico, l’allenatore può permettersi di rilanciare contemporaneamente Lois Openda, Jonathan David e Dusan Vlahovic, costruendo una coppia offensiva in cui due dei tre trovano spazio. È la soluzione più “comoda” per valorizzare gli investimenti fatti in estate e non scontentare nessuno. Openda offre profondità e velocità, David garantisce intelligenza tattica e fiuto del gol, mentre Vlahovic resta il centravanti puro, l’uomo d’area da cui ci si aspettano le reti decisive. In questo contesto, però, a pagare dazio sarebbero gli esterni offensivi: Edon Zhegrova e Francisco Conceicao si troverebbero ridotti a comprimari, penalizzati dalla scelta di avere due punte centrali e ali di fascia più difensive.

Scenario opposto con il 3-4-2-1. In questo caso, Tudor privilegia qualità e fantasia dietro l’unica punta centrale. Zhegrova e Conceicao diventano fondamentali: con la loro capacità di saltare l’uomo e creare superiorità, trovano posto alle spalle del centravanti. Ma qui nasce il problema: Openda, David e Vlahovic si ritrovano a contendersi una sola maglia. Un lusso, certo, ma anche una potenziale fonte di tensioni nello spogliatoio, visto che nessuno dei tre ha scelto Torino per fare la riserva. La scelta ricadrà inevitabilmente sulla capacità di Tudor di adattare il piano gara agli avversari, senza però destabilizzare equilibri interni già fragili. Il bivio tattico della Juventus è quindi chiaro: puntare sulla forza dei tre centravanti o sulla tecnica degli esterni. In entrambi i casi, il rischio è di sacrificare uomini di peso.
