Shanghai comincia male, batosta amara per Sinner: addio annunciato - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Shanghai comincia male, batosta amara per Sinner: addio annunciato - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Per Sinner non c’è solo la preoccupazione di inseguire Alcaraz nella lotta al primato mondiale, ora l’addio annunciato rischia di stravolgere il tennis.
L’avventura di Jannik Sinner al Masters 1000 di Shanghai comincia con il peso di una responsabilità enorme. Non solo quella che deriva dall’essere il numero due al mondo e il rivale designato di Carlos Alcaraz, ma soprattutto quella di rappresentare un intero movimento che nel torneo cinese ha già visto cadere tutte le sue pedine più preziose. Le sconfitte di Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, unite a quelle di Luca Nardi, Flavio Cobolli e Mattia Bellucci, hanno lasciato il tennis italiano quasi privo di alternative. Tutto sulle spalle dell’altoatesino, chiamato a reggere da solo la bandiera azzurra in una manifestazione che l’anno scorso lo aveva visto trionfare in maniera memorabile. Il tabellone non era certo dei più semplici e, anzi, il debutto contro Daniel Altmaier ha risvegliato vecchi fantasmi, legati a quella clamorosa eliminazione al Roland Garros 2023 che ancora brucia nei ricordi.
Ma a preoccupare Sinner non è solo il cammino sportivo. L’impressione è che lo stato d’animo dell’azzurro sia scosso anche da tensioni extra campo, legate allo staff tecnico. In un momento così delicato della stagione, a tre mesi dal gran finale che deciderà la lotta al numero uno del ranking, queste sono distrazioni che nessun campione vorrebbe avere sul proprio cammino. L’Italia tennistica lo guarda, lo aspetta e lo sostiene, ma è inevitabile che la pressione aumenti. Dopo aver archiviato con successo l’ATP 500 di Pechino, Sinner sa che a Shanghai non può permettersi passi falsi. Non solo per la classifica, ma per confermare un’immagine di solidità che oggi sembra minata da voci e sussurri fuori dal rettangolo di gioco.
Le parole di Simone Vagnozzi, arrivate alla vigilia dell’esordio cinese, hanno agitato ulteriormente le acque. Il coach marchigiano, che dal 2022 ha contribuito a trasformare Sinner in un fuoriclasse assoluto, non ha escluso la possibilità, un giorno, di voltare pagina e ricominciare con un altro tennista. Non si tratta di un annuncio imminente, ma l’ammissione che l’ipotesi esista ha inevitabilmente colpito l’ambiente. Spero di continuare il più possibile con Jannik – ha spiegato – ma magari un giorno sentirò lo stimolo di ricostruire da capo. Parole che aprono scenari futuri e che, in un periodo di massima pressione, possono diventare fonte di incertezza. Accanto a questa dichiarazione si aggiunge il nodo legato a Darren Cahill. L’australiano, supercoach d’esperienza e già artefice dei successi di campioni come Andre Agassi e Simona Halep, sembrava destinato a salutare a fine 2025. Negli ultimi mesi, però, si è riaperta la possibilità di una sua permanenza. Lo stesso Vagnozzi ha confessato di sperare in una sua conferma, ma al momento mancano certezze ufficiali.

Il quadro è quello di uno staff potenzialmente in transizione, mentre Sinner è chiamato a lottare con Alcaraz per il primato mondiale. In più, Vagnozzi ha ricordato come, solo tre anni fa, molti addetti ai lavori considerassero Holger Rune più avanti dell’italiano: un errore di valutazione oggi evidente, visto lo status raggiunto dal giocatore di San Candido. La sfida per lo Slam totale, ha chiarito il coach, non è all’ordine del giorno. Ma in un contesto in cui anche le parole pesano quanto i colpi, i dubbi su Vagnozzi e Cahill non possono che turbare il percorso dello “Jannik nazionale”, costretto ora a guardare non solo ai rivali in campo, ma anche all’equilibrio della sua stessa squadra
