Effetto domino, Allegri ci mette lo zampino e chiude il colpo: Juve spiazzata (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Effetto domino, Allegri ci mette lo zampino e chiude il colpo: Juve spiazzata (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Con il futuro di Tudor in bilico, la dirigenza già è alla ricerca di nuovo profili: Luciano Spalletti in pole per sedere sulla panchina
La Juventus sta attraversando un periodo di rallentamento evidente, un andamento lento e preoccupante che, per molti versi, ricorda quello della scorsa stagione, quando sulla panchina sedeva ancora Thiago Motta. Nelle ultime quattro uscite stagionali – contro Borussia Dortmund, Verona, Atalanta e Villarreal – i bianconeri hanno raccolto appena un punto a partita. Un trend che non può proseguire a lungo, soprattutto se l’obiettivo resta quello di competere ad alti livelli. E il primo a rischiare, inevitabilmente, è proprio il tecnico Igor Tudor.
Tuttavia, rispetto allo scorso anno, esiste una differenza sostanziale: la solidità difensiva, che oggi sembra totalmente smarrita. Nelle prime sette partite stagionali dello scorso anno, tra Serie A e Champions League, la Juventus aveva subito appena un gol, contro il PSV nella prima giornata della competizione europea. Oggi, nelle prime sette gare ufficiali, la squadra ha incassato ben 11 reti: un dato allarmante che difficilmente può restare tollerabile a lungo.
C’è, però, anche qualche nota positiva: la Juventus di Tudor segna di più rispetto a quella di Motta (9 gol contro 6), ha mandato più giocatori in rete (8 marcatori diversi contro 5) e ha conquistato più vittorie (3 contro 2). Numeri che raccontano un attacco più vivace, ma che non bastano a bilanciare le lacune difensive.
A preoccupare resta quindi il futuro del tecnico croato, sempre più in bilico. La sfida di questa sera contro il Milan, in programma alle 20:45 all’Allianz Stadium, rappresenta molto più di una semplice partita: in palio non ci sono solo tre punti, ma probabilmente anche la permanenza di Tudor sulla panchina bianconera. La gara segnerà inoltre il ritorno a Torino da avversario, dopo 12 anni, di Massimiliano Allegri: un ulteriore elemento che carica di significato una serata già ricca di tensione.
In un ambiente ancora incerto, l’ombra dell’esonero comincia a farsi sentire. La Juventus potrebbe presto decidere di cambiare guida tecnica per evitare di ripetere le difficoltà della scorsa stagione, ritrovare continuità di risultati e soprattutto dare maggiore equilibrio difensivo alla squadra. In questo scenario, si fanno già i primi nomi per un’eventuale successione. In caso di sconfitta contro il Milan, il cambio in panchina diventerebbe una possibilità concreta e tra le opzioni sul tavolo, la pista Spalletti resta tra le più calde.
Nelle ultime ore, è emersa con forza l’ipotesi Luciano Spalletti, attualmente libero dopo l’esonero da commissario tecnico della Nazionale italiana, avvenuto lo scorso giugno. Un nome di grande peso e carisma, che ha alle spalle una lunga e ricca carriera in Serie A.

Spalletti ha allenato in passato club come Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, prima di vivere importanti esperienze internazionali con lo Zenit e poi tornare in Italia sulle panchine di Roma, Inter e soprattutto Napoli, con cui ha conquistato il terzo scudetto nella storia del club partenopeo. La sua ultima avventura è stata proprio con la Nazionale, conclusasi però con un epilogo amaro.
Spalletti rappresenterebbe un profilo di grande esperienza e carisma, capace di dare stabilità a una squadra che oggi appare smarrita e priva di punti di riferimento chiari.
