Djokovic non le manda a dire, duro scontro con Sinner: bufera nel tennis - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Djokovic non le manda a dire, duro scontro con Sinner: bufera nel tennis - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
L’ATP di Shangai sta facendo furore e non certo solo per i risultati sul campo. Novak Djokovic non le ha mandate a dire a Jannik Sinner.
L’ATP Masters 1000 di Shanghai si è confermato anche quest’anno uno dei tornei più seguiti del circuito, complice l’assenza di Carlos Alcaraz, costretto a fermarsi dopo il successo di Tokyo per un problema alla caviglia, ma con la presenza di quasi tutti gli altri big del tennis mondiale. Il pubblico cinese, che ha riscoperto la passione per il grande tennis dopo gli anni di stop, ha potuto ammirare campioni del calibro di Jannik Sinner, Novak Djokovic, Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev, anche se alcuni di loro sono già usciti prematuramente di scena. Le eliminazioni di Casper Ruud e Andrey Rublev hanno subito ridotto la concorrenza per i favoriti, lasciando campo a una sfida che promette scintille tra la nuova e la vecchia generazione.
Sinner, reduce dal trionfo all’ATP 500 di Pechino, è partito forte anche a Shanghai, superando Daniel Altmaier. L’obiettivo era di difendere i 1000 punti conquistati un anno fa e mantenere la pressione su Alcaraz nella corsa al trono mondiale, ma la strada verso la finale ha dovuto fare i conti con i guai fisici contro Griekspoor. Il serbo, ormai quasi quarantenne ma ancora tecnicamente intatto, continua a incarnare la longevità sportiva ai massimi livelli. Dopo una breve pausa post US Open, dove era stato battuto in semifinale proprio da Alcaraz, Djokovic è tornato in campo con l’obiettivo di chiudere la stagione consolidando il suo dominio nei Masters 1000 e preparandosi alle ATP Finals di Torino. Ma a Shanghai, oltre che per il tennis, il campione di Belgrado ha fatto parlare di sé anche per un intervento deciso in conferenza stampa, in risposta alle recenti lamentele di alcuni colleghi — tra cui lo stesso Sinner — sul calendario troppo fitto del circuito.
Alla vigilia del suo debutto contro Marin Cilic, Novak Djokovic ha affrontato con tono fermo il tema del calendario ATP e la gestione degli impegni da parte dei top player. Già quindici anni fa dicevo che dovevamo unirci per riorganizzare il calendario – ha spiegato – ma i giocatori non sono ancora abbastanza compatti. I migliori, in particolare, devono sedersi e impegnarsi davvero per cambiare le cose. Poi il serbo ha espresso un concetto che suona come una frecciata a Jannik Sinner e agli altri giovani protagonisti: “È uno sport individuale, alla fine puoi sempre scegliere. Alcuni dicono che ci sono troppe regole, ma alla fine è una decisione personale. Se vuoi giocare meno, puoi farlo, rinunciando magari ai bonus”.

L’accenno diretto al Six Kings Slam, la nuova esibizione che vedrà protagonista anche Sinner, non è passato inosservato: “Molti si lamentano dei troppi tornei, poi però si candidano per partecipare alle esibizioni. È un po’ contraddittorio”. Djokovic, che quest’anno ha selezionato con cura i tornei ai quali partecipare per gestire al meglio il proprio fisico, ha voluto lanciare un messaggio chiaro al circuito: meno parole e più responsabilità individuale. Ci sono persone che non vogliono cambiare le cose nel nostro sport – ha proseguito Nole – ma il benessere dei giocatori dipende anche da noi. Io ho scelto di giocare meno e di godermi di più ogni momento. Parole forti, quelle del campione serbo, che sembrano riaccendere il dibattito su un tennis sempre più globalizzato, iper-commerciale e faticoso. Ma anche un avvertimento per i nuovi dominatori della scena: per diventare davvero come Djokovic, non basta vincere, serve anche avere il coraggio di dire quello che molti pensano – ma pochi osano esprimere.
