Relegato in panchina, con Chivu non si scherza: decisione folle - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Relegato in panchina, con Chivu non si scherza: decisione folle - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Le cose vanno a gonfie vele per Cristian Chivu e la sua Inter, ma non mancano le grane per il tecnico rumeno. L’annuncio ha spiazzato tutti.
L’Inter di Cristian Chivu continua a correre e lo fa con una prestazione che ha il sapore della maturità. Il 4-1 inflitto alla Cremonese di Davide Nicola ha certificato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la crescita costante di una squadra ormai consapevole dei propri mezzi e perfettamente sintonizzata con le idee del suo allenatore. È stato un dominio tecnico e mentale, costruito con ritmo, coralità e concretezza. Tra i protagonisti assoluti, Ange Bonny, autore di una partita straordinaria: tre assist e un gol che spazzano via ogni perplessità legata al suo acquisto estivo. Il giovane attaccante francese, arrivato tra lo scetticismo generale, ha risposto con i fatti, dimostrando di essere non solo un talento in crescita ma anche un perfetto interprete del calcio dinamico e verticale voluto da Chivu.
Il tecnico rumeno, al primo vero banco di prova in Serie A, ha saputo imprimere alla squadra una chiara identità tattica, dimostrando che quanto fatto a Parma non è stata una casualità. Difesa solida, costruzione pulita, pressing coordinato e la capacità di colpire con rapidità: sono questi i tratti distintivi dell’Inter di oggi. La sosta per le nazionali arriva forse nel momento giusto, concedendo tempo per rifiatare e consolidare un gruppo che ha trovato equilibrio e alternative in ogni reparto. Anche chi parte dalla panchina, come Pio Esposito o Frattesi, offre garanzie immediate quando chiamato in causa. In un contesto così armonico, persino il mercato estivo – spesso oggetto di critiche – oggi appare coerente. E proprio dal mercato arriva lo spunto per una riflessione importante sollevata da un ex rivale storico dei nerazzurri.
Ai microfoni di DAZN, Ciro Ferrara ha espresso un’opinione netta sulla mancata trattativa tra l’Inter e Ademola Lookman, esterno offensivo dell’Atalanta: “Posso dire una cosa: ma Lookman, che magari aveva la possibilità di andare all’Inter, avrebbe fatto la panchina. Avresti dovuto cambiare tanto. Devi cambiare modulo e non lo so se erano le caratteristiche giuste”. Parole che centrano il cuore della questione tattica. Lookman, per quanto esplosivo e imprevedibile, non rappresenta il prototipo di giocatore ideale nel sistema disegnato da Chivu. L’allenatore nerazzurro ha costruito un impianto basato su sinergie consolidate, dove ogni ruolo è incastrato in un meccanismo preciso.

Ferrara ha aggiunto: “Per inserire un giocatore come Lookman devi modificare un assetto che funziona. Bastoni, in una difesa a quattro, faticherebbe. Lo stesso Dimarco è un quinto puro: snaturarli avrebbe portato più problemi che soluzioni”. Una riflessione lucida che, a conti fatti, conferma la bontà delle scelte nerazzurre. L’Inter non aveva bisogno di stravolgere se stessa per un nome, per quanto affascinante. Il mancato arrivo di Lookman, insomma, si è rivelato una sorta di benedizione tecnica: oggi Chivu ha un gruppo equilibrato, motivato e perfettamente aderente al suo progetto. E i risultati, dentro e fuori dal campo, continuano a dargli ragione.
