Matias Soulé alla cprte di Rino Gattuso (Foto IG @matiassoule11 - glieroidelcalcio.com)
Matias Soulé alla cprte di Rino Gattuso (Foto IG @matiassoule11 - glieroidelcalcio.com)
L’Argentina deve sbrigarsi: Gattuso chiama Soulé in Nazionale, come Spalletti prima di lui, pronta la maglia numero 10.
La rivoluzione azzurra è ufficialmente cominciata. Con l’arrivo di Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale, l’Italia cambia pelle e mentalità. Il nuovo commissario tecnico non ha perso tempo: poche parole, tante scelte coraggiose.
La prima, senza ombra di dubbio, fa rumore. Matias Soulé, il talento argentino della Roma, sarebbe oò benvenuto nella squadra di Gattuso e indosserebbe la maglia numero dieci. Un segnale forte, quasi un manifesto: l’Italia di Gattuso vuole talento, personalità e fame.
Soulé, che fino a pochi mesi fa sembrava destinato a un futuro con l’Albiceleste, si trova ora davanti a un bivio che profuma di destino. L’Argentina, per ora, non l’ha chiamato. L’Italia invece lo corteggia da tempo, con Spalletti prima e ora con Gattuso pronto a dargli le chiavi del gioco offensivo. Il fantasista classe 2003 sta vivendo un inizio di stagione semplicemente straordinario con la Roma di Gasperini, che vola in testa alla classifica insieme al Napoli. Gol, assist, giocate decisive: Soulé è diventato il faro di una squadra che gioca a memoria, e il tecnico bergamasco, ora alla guida dei giallorossi, ha saputo esaltare il suo talento come pochi.

In effetti, non è un caso che l’Italia si sia mossa in fretta. Il regolamento consente ancora a Soulé di scegliere quale nazionale rappresentare, e la FIGC non vuole lasciarsi sfuggire un giocatore che, per qualità tecniche e visione di gioco, ricorda certi grandi trequartisti del passato. “Matias sta lavorando tanto per la nazionale, è l’unico dei giovani argentini che non ha ancora avuto la possibilità di giocare un minuto”, ha spiegato Martin Guastadisegno, l’agente del calciatore. Parole che lasciano intendere quanto il ragazzo abbia voglia di sentirsi protagonista, non più spettatore delle scelte altrui.
Gattuso, da parte sua, lo conosce bene. Ne apprezza la generosità, ma soprattutto quella scintilla che distingue il talento vero dal semplice buon giocatore. Serve gente che abbia fame e coraggio, che voglia la palla nei momenti difficili, avrebbe confidato a Coverciano. E Soulé, per caratteristiche e atteggiamento, sembra proprio l’uomo giusto per incarnare la nuova Italia: giovane, sfrontata e tecnica.
Ora resta solo da capire quando arriverà l’annuncio ufficiale. Ma una cosa è certa: il progetto azzurro riparte da lui, da un argentino che sogna di diventare simbolo dell’Italia. Un intreccio di destini, passioni e scelte che, però, nel calcio contano più di mille parole. E chissà che il prossimo numero dieci non sia davvero l’uomo capace di riportare la magia in una Nazionale che, da troppo tempo, cerca un nuovo leader.
