Milan, 30 milioni in fumo: è tra i peggiori di sempre - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
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Al netto di un mercato soddisfacente, Igli Tare e Max Allegri devono fare i conti con uno dei peggiori flop della storia rossonera: 30 milioni buttati.
Il nuovo Milan di Massimiliano Allegri e Igli Tare è riuscito in pochi mesi a ridare identità, equilibrio e ambizione a una squadra che sembrava aver smarrito la propria dimensione dopo stagioni altalenanti. L’arrivo dell’ex tecnico della Juventus ha portato esperienza e rigore tattico, mentre il direttore sportivo albanese, reduce dall’esperienza alla Lazio, ha impresso una chiara direzione manageriale e di mercato, puntando su giocatori di personalità e rendimento immediato. In estate, la dirigenza ha lavorato con pragmatismo, rinforzando la rosa in ogni reparto: l’arrivo di Luka Modric a parametro zero ha garantito leadership e qualità, mentre altri profili hanno comunque inciso a loro modo. Tare ha gestito con equilibrio anche il capitolo cessioni, liberando risorse senza indebolire l’organico. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Milan è tornato competitivo, solido in difesa e concreto in attacco, una squadra in grado di giocarsela su più fronti.
Il merito va equamente diviso tra la sapienza tattica di Allegri e la visione strategica di Tare, che hanno restituito credibilità a un progetto tecnico di alto profilo. Ma, come in ogni grande squadra, anche a Milano non mancano le questioni da risolvere. Tra le priorità che attendono la dirigenza nei prossimi mesi figurano alcune situazioni contrattuali delicate, tra cui quella di Divock Origi, ormai considerato un autentico caso sportivo ed economico. Il centravanti belga, arrivato a parametro zero nel 2022 dopo la lunga esperienza al Liverpool, non ha mai convinto, diventando uno dei dossier più ingombranti sulla scrivania di Tare.
Proprio sulla figura di Divock Origi, nelle ultime ore è tornato a parlare Fabio Ravezzani, che su X ha espresso un giudizio netto e impietoso: “Credo che Origi sia uno dei peggiori errori di mercato nella storia del Milan. Costato 30 milioni tra stipendio e costi accessori, ha segnato 2 gol in 4 anni. Curiosità: è stato il millesimo calciatore a vestire la maglia rossonera. Unico record.” Un commento tagliente, che fotografa perfettamente la delusione per un investimento che, pur non avendo previsto un costo di cartellino, si è trasformato in un onere economico considerevole. Secondo le stime, tra ingaggio lordo e bonus, il belga è costato alla società circa 30 milioni di euro complessivi, un dato sproporzionato rispetto al contributo offerto in campo.

I numeri parlano chiaro: da quando è arrivato al Milan, Origi ha collezionato 36 presenze totali, con appena 2 reti e 1 assist, dati che non riflettono le aspettative di un giocatore reduce da stagioni gloriose con il Liverpool, dove aveva deciso la semifinale di Champions League 2019 contro il Barcellona e segnato in finale contro il Tottenham. Oggi, invece, la sua parabola sembra arrivata al capolinea. Ai margini del progetto tecnico di Allegri, Origi è destinato alla rescissione contrattuale anticipata, una soluzione che permetterebbe al Milan di liberarsi di un ingaggio pesante (circa 4 milioni netti a stagione) e di chiudere definitivamente uno dei capitoli più deludenti della recente storia rossonera. Il Milan guarda avanti, forte della nuova direzione impressa da Tare e Allegri, ma consapevole che certi errori non si devono ripetere.
