Tudor già sotto processo, la Juve pensa adun altro (Foto IG @juventus_belgique - glieroidelcalcio.com)
Tudor già sotto processo, la Juve pensa adun altro (Foto IG @juventus_belgique - glieroidelcalcio.com)
La Juve non è contenta e nemmeno i suoi tifosi: riflettori accesi su Tudor mentre si pensa già ad un altro per la panchina.
L’avvio di stagione dei bianconeri aveva fatto ben sperare. Igor Tudor, con il suo approccio diretto e la sua grinta, era riuscito a ridare alla Juventus un’anima combattiva, qualcosa che negli ultimi anni sembrava smarrito.
Le prime gare avevano mostrato una squadra viva, più cattiva, capace di affrontare ogni avversario senza timori. Però, come spesso accade, la magia iniziale si è andata spegnendo, e con essa anche l’entusiasmo dei tifosi.
Negli ultimi match, infatti, la Juventus è apparsa più fragile, quasi bloccata. Qualche limite tecnico e tattico è tornato a galla, e la squadra sembra faticare a mantenere quella continuità indispensabile per restare in alto. I tifosi, già scottati da esperienze passate, iniziano a preoccuparsi. L’ombra di un’altra stagione complicata aleggia minacciosa e, senza ombra di dubbio, il tempo per Tudor comincia a stringere.
Durante la sosta per le nazionali, poi, le voci di corridoio hanno fatto il resto. Come spesso accade in questi momenti, i silenzi diventano rumorosi, e le indiscrezioni iniziano a circolare con insistenza. Si parla di riflessioni in corso, di valutazioni interne, e qualcuno sostiene che la società stia già pensando a un nome alternativo per la panchina. Nulla di ufficiale, certo, ma le suggestioni si moltiplicano.

E una di queste suggestioni ha un nome che, alla Juventus, evoca subito ricordi speciali. Proprio nei giorni della sosta, a Trento, in occasione del Festival dello Sport, è comparso un volto che non lascia mai indifferenti: Zinedine Zidane. L’ex fuoriclasse francese, intervistato da Walter Veltroni, ha ripercorso con calma e intensità alcune tappe della sua carriera, parlando anche del suo legame con l’Italia e con la Juve. “Lippi è stato un allenatore importante per me, mi ha insegnato tanto. E Del Piero? Uno dei più forti con cui abbia mai giocato”, ha raccontato con quel tono pacato ma pieno di rispetto che da sempre lo contraddistingue.
Poi, inevitabilmente, la domanda sul futuro. E lì Zidane ha lasciato spazio alla fantasia. “La Juve è nel mio cuore. In futuro non so, ma mi piacerebbe allenare la nazionale.” Una risposta che non chiude nessuna porta, anzi. Bastano poche parole, dette con quella naturalezza tipica di chi sa il proprio peso, per accendere la speranza di un popolo intero. I tifosi juventini, infatti, non hanno perso tempo e sui social hanno iniziato a sognare un clamoroso ritorno.
È bastato quel “La Juve è nel mio cuore” per scatenare un’ondata di entusiasmo, forse anche di nostalgia. E chissà, magari qualche dirigente bianconero avrà sorriso ascoltando quelle parole, immaginando per un attimo Zidane di nuovo a Torino, stavolta non in campo ma in panchina. Per ora è solo una suggestione, certo, ma in un momento così delicato per Tudor, ogni voce, ogni sguardo, ogni frase pesa. E quando si parla di Zidane, si sa, la fantasia dei tifosi non conosce limiti.
