Sinner, Alcaraz umiliato: scoppia la bomba a Riad - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Sinner, Alcaraz umiliato: scoppia la bomba a Riad - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Tanto per cambiare Sinner e Alcaraz si incontreranno, per l’ennesima volta, in una finale. A Riad però, lo spagnolo è stato umiliato in pubblica piazza.
Sono passati appena due anni dall’inizio della loro ascesa, ma Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno già trasformato il tennis in una storia di contrapposizione generazionale e stilistica. Due talenti agli antipodi, complementari e destinati a dominare la scena per un decennio. Nel 2025 la loro sfida è diventata il filo conduttore di un’intera stagione: vittorie, rimonte, finali epiche e scambi che resteranno nella memoria collettiva. Fino a poche settimane fa, Sinner aveva mantenuto il primato mondiale per 65 settimane consecutive, un record per il tennis italiano e una prova di continuità impressionante. Poi è arrivato il colpo di mano di Alcaraz, che con il trionfo agli US Open ha ripreso la vetta del ranking, dominando la finale con un tennis travolgente e senza sbavature.
Eppure la corsa non è chiusa. Mentre, tanto per cambiare, i due si scontreranno in finale nel Six Kings Slam, la matematica lascia ancora aperta una minima possibilità di sorpasso in chiave ranking, ma servirebbe un piccolo miracolo sportivo per riportare Sinner al numero uno entro la fine dell’anno. L’azzurro, però, non sembra ossessionato dalla classifica. “Non ho ancora deciso sulla Coppa Davis”, ha confidato in più occasioni, lasciando intendere che potrebbe rinunciare ad alcuni tornei per arrivare al 2026 con energie fresche e una pianificazione più sostenibile. Dopo un’annata che lo ha visto trionfare a Melbourne, Wimbledon e a Pechino, e battagliare con Alcaraz in tre finali Slam, Sinner sembra aver trovato la consapevolezza dei grandi. E a ribadire quanto sia diventato un punto di riferimento non è stato un rivale qualsiasi, ma il più grande campione della sua generazione. Al Six Kings Slam di Riyadh, dove l’altoatesino ha letteralmente “tritato” Novak Djokovic, è stato proprio il serbo a togliersi il cappello davanti al rosso di San Candido, riconoscendone pubblicamente la statura tecnica e mentale.
Alla vigilia della semifinale del Six Kings Slam, Novak Djokovic ha sorpreso tutti con dichiarazioni cariche di ammirazione nei confronti di Jannik Sinner. Il campione serbo, 38 anni e 100 titoli ATP in carriera, non ha avuto esitazioni quando gli è stato chiesto quale giocatore del circuito gli somigli di più: “Sinner, è chiaro”. Parole che arrivano da un mito vivente del tennis e che pesano come un’investitura ufficiale. È magro come me, colpisce molto forte, fa tutto benissimo sul piano strategico e riesce sempre a essere ovunque. Mi ricorda me nei tempi migliori – ha spiegato Djokovic davanti ai media presenti a Riyadh, alla vigilia della sfida che avrebbe poi perso nettamente proprio contro l’azzurro. Un elogio che va ben oltre la cortesia sportiva. Djokovic, che negli ultimi vent’anni ha affrontato e sconfitto praticamente ogni campione del circuito, raramente si è espresso in questi termini su un avversario più giovane.

E le sue parole non nascono da un episodio isolato: già dopo la leggendaria semifinale di Coppa Davis 2023 a Malaga, quando Sinner salvò tre match point prima di ribaltare l’incontro, il serbo aveva ammesso di vedere in lui qualcosa di speciale. Ora lo ribadisce con ancora maggiore convinzione, quasi come se riconoscesse nel talento di Jannik la versione moderna e più fresca del suo stesso tennis. Dal canto suo, Sinner ha ricambiato con stima e umiltà: “Gli prenderei il rovescio e il gioco di gambe: accelerazioni, velocità, tutto”, ha dichiarato sorridendo durante un’intervista a margine del torneo arabo. In un circuito che ha già incoronato Alcaraz come erede naturale di Rafael Nadal, le parole di Djokovic su Sinner disegnano un nuovo equilibrio emotivo e tecnico.
