Chiariello: “Conte ci difende dal sistema anti-Napoli. Marotta condiziona Rocchi!” (foto x.com) - glieroidelcalcio.com
Chiariello: “Conte ci difende dal sistema anti-Napoli. Marotta condiziona Rocchi!” (foto x.com) - glieroidelcalcio.com
Umberto Chiariello: “Conte conosce e combatte il potere rappresentato da Marotta: al nord non vogliono un Napoli vincente”
Le polemiche dirette ed a distanza tra Giuseppe Marotta ed Antonio Conte continuano. Ne parliamo con Umberto Chiariello, firma di Radio CRC e Canale 21, riferimento per gli appassionati di calcio partenopei e non solo.
Una lotta contro il sistema
Chiariello, come legge il grido d’allarme lanciato da Conte? “Una difesa preventiva, perché Conte ha chiaro che ha sfidato i poteri forti. Conte era un rappresentante intriso di quel potere che conosce benissimo tra Juventus prima ed Inter poi. Un potere incarnato da un uomo scaltro come Beppe Marotta. Conte è chiamato a difendere il suo lavoro ed il Napoli da questo tentativo di condizionamento”.
Napoli vincente e fastidioso
Che tipo di condizionamento? “Deve esser chiaro a tutti che al sistema inteso come potere federale e della Lega, ma anche a tutto ciò che ruota attorno ai poteri forti come banche, istituti, fondi e potentati politici una vittoria del Napoli fa bene al calcio italiano. Ma, se il Napoli diventa dominante e dovesse vincere tre volte su quattro il titolo, allora al nord tutto questo non va bene. Il club di De Laurentiis, allora, va combattuto in ogni sede, come si sta verificando. Conte questo lo sa bene e usa toni forti contro il sistema anti-Napoli”
Le parole di Marotta post Napoli? “Marotta è un abile politico, uno che da sempre sa insinuare il dubbio, eleggendolo a sistema. Come quando ebbe quella caduta di stile, ricordando le origini di Guida, un arbitro di alto livello”.

Le convinzioni e le cadute
“Marotta – prosegue Chiariello – era convinto di venire a Napoli e di fare un sol boccone del Napoli. Quando ha visto che il Napoli ha spianato l’Inter ha spostato l’attenzione sul tema arbitrale, cercando di pressare Rocchi.
Brutto vedere – prosegue il giornalista – come il designatore non abbia saputo tenere la posizione arbitrale: i dialoghi Var hanno svelato che era tutto corretto. Rocchi doveva difendere i suoi, anche se il rigore arriva da un contatto lieve, al netto degli otto secondi per la decisione presa che sono stati troppi, tutto è stato proceduralmente corretto. Marini non è entrato al Var nel merito del contatto. Rocchi avrebbe dovuto difendere la decisione: tutto, ripeto, è stato profondamente corretto. Questo dimostra il grande potere di Marotta di condizionare il designatore. Inoltre, dopo questa pagina, da oggi nulla sarà come prima: nessuno potrà più dire che il Var non potrà intervenire, hanno aperto la stura al far west”.
