Ansia Zeman, il silenzio degli amici: l'annuncio gela (Screen Ig @pallaocampo) - Glieroidelcalcio.com
Ansia Zeman, il silenzio degli amici: l'annuncio gela (Screen Ig @pallaocampo) - Glieroidelcalcio.com
Il figlio Karel rompe il silenzio con un post amaro dopo la lunga degenza del tecnico boemo: “il silenzio degli amici” è stato un duro colpo
Dopo mesi di silenzio, Karel Zeman ha scelto di tornare a parlare. Il riferimento va a quanto accaduto a febbraio, quando Zdenek Zeman era stato ricoverato d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma a causa di un’ischemia cerebrale. Aveva accusato sintomi evidenti, disartria e ipostenia alla gamba destra, ed era arrivato in codice rosso. I medici lo avevano subito trasferito in terapia intensiva neurologica, dove è stato monitorato a lungo.
Le sue condizioni erano apparse stabili, ma la prognosi era rimasta riservata per diversi giorni. A complicare il quadro, c’erano i precedenti problemi di salute, tra cui un delicato intervento al cuore con l’inserimento di quattro bypass.
Karel Zeman ha preferito affidarsi ai social, lasciando che una semplice immagine e una citazione facessero rumore. Su Instagram ha condiviso una foto che lo ritrae accanto al padre Zdenek, sorridenti e abbracciati, a testimonianza di un legame forte e indissolubile. Ad accompagnare lo scatto, una frase potente di Martin Luther King: “Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici”.

Un messaggio breve, ma carico di significato. Parole che suonano come una riflessione amara, se non una vera e propria frecciata rivolta a chi, nei momenti più delicati e difficili, si è defilato, facendo mancare quella presenza che sarebbe stata attesa, se non addirittura necessaria. Non vengono fatti nomi, non ci sono accuse dirette, ma il senso del post è chiaro: attorno a Zeman, nei giorni della paura, c’erano pochi volti familiari.
Per giorni, la famiglia ha affrontato tutto in silenzio, protetta dal riserbo e da una certa compostezza tipica dello stile Zeman. È in quel silenzio che, secondo il figlio Karel, si è consumata un’assenza ancora più amara: quella degli “amici”. Di colleghi, dirigenti, ex giocatori e figure pubbliche che in altre occasioni avevano mostrato vicinanza, ma che ora, quando davvero sarebbe servita, non si sono fatti sentire.
Eppure, Zeman non è un nome qualunque nel mondo del calcio. Con oltre 1100 panchine tra i professionisti e una carriera che ha attraversato generazioni, piazze iconiche e filosofie di gioco rivoluzionarie, il boemo è stato, ed è un simbolo del calcio italiano, avendo allenato tra le altre Lazio, Foggia, Pescara, Roma e Napoli.
Nonostante tutto questo, nei momenti più bui, l’eco di quell’affetto celebrato per anni è rimasto debole. E oggi, che Zeman è in fase di recupero, a parlare è il silenzio che ha accompagnato la sua lotta.
