Bufera Napoli, comunicato ufficiale: è una vergogna - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Bufera Napoli, comunicato ufficiale: è una vergogna - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
La serata di Napoli non è stata delle migliori, ma non per il risultato contro il Benfica, bensì che atti ben più gravi di un fallo o di una polemica arbitrale.
A Napoli l’entusiasmo era tornato a scorrere veloce dopo la vittoria per 2-1 sulla Juventus, un successo che aveva riportato fiducia, orgoglio e quella fiamma di appartenenza che solo il Maradona sa accendere nei momenti cruciali. Ma il calendario, implacabile, ha concesso pochissimo tempo per celebrare: la notte di Champions League ha regalato l’ennesima delusione europea, con un Benfica che ha saputo sfruttare le occasioni create e un Napoli, forse stanco, incapace di recuperare. Mourinho, architetto di notti continentali spesso crudeli per gli avversari, ha saputo mettere pressione a un Napoli che, pur cresciuto sotto la guida di Antonio Conte, mostra ancora troppe oscillazioni per sentirsi al sicuro.
La qualificazione agli ottavi è diventata un obiettivo fragile, vulnerabile, continuamente rimesso in discussione da risultati alterni e da una condizione fisica che non sempre accompagna le idee dell’allenatore. Così, mentre una città intera si preparava a vivere l’ennesima notte europea con il fiato sospeso, nelle ultime ore qualcosa di molto più grave si è abbattuto sull’ambiente calcistico partenopeo. Perché nel calcio esistono risultati, prestazioni, analisi tattiche. E poi, anzi soprattutto, esistono le persone. Quando viene lesa la dignità di un essere umano – e ancor più di una ragazza minorenne – tutto ciò che avviene in campo svanisce, si dissolve. Rimane solo l’urgenza morale di guardare altrove, dove è stata inferta una ferita che non può e non deve passare sotto silenzio.
Il Napoli Women ha scelto di non tacere. Lo ha fatto con una lettera aperta potente, accorata, dolorosa, in cui denuncia un episodio che va ben oltre lo sport. Durante una partita della formazione U17 femminile contro una squadra maschile U14, le giovani calciatrici azzurre sono state bersaglio di insulti, volgarità, allusioni sessuali, commenti sessisti e omofobi. Non si è trattato di semplice scherno, né di una dinamica accesa da competizione: è stata una forma di violenza verbale e psicologica. Il club scrive: “Le nostre ragazze sono state oggetto di insulti sessisti e omofobi che nulla hanno a che fare con lo sport. Frasi volgari, allusioni esplicite, commenti sul corpo femminile. Parole pesanti, violente, che non dovrebbero mai essere pronunciate da un adulto, figuriamoci da ragazzi così giovani.”

E ancora, la denuncia si fa più profonda quando il Napoli Women rivela quanto accaduto dopo la gara: “A fine partita alcuni giocatori avversari hanno pubblicato sui social offese, scherni e slogan degradanti. Alcune delle nostre atlete sono state persino contattate privatamente, bersaglio di nuove molestie.” Il club parla apertamente, e a ragione, di una ferita, non di un incidente. Una ferita che colpisce minorenni, atlete che si allenano ogni giorno, ragazze che costruiscono il proprio futuro in uno sport che spesso deve ancora imparare a proteggerle. Per questo il Napoli Women non si limita alla condanna: invita la squadra avversaria, i tecnici e le famiglie a partecipare a un percorso formativo presso un centro antiviolenza, affinché questo episodio non diventi l’ennesima cicatrice collettiva destinata a essere dimenticata.
